Crema, 19 marzo 2019
Oggi alle 14.15 all'università della terza età di Crema, in via Bramante, Fìulvio Ervas presenta il suo ultimo libro, C'era il mare, in un appuntamento organizzato dal Caffè letterario e dalla libreria La Storia.
Ervas Tre cadaveri per l’ispettore Stucky
tra stravaganti sognatori e spietati assassini
Dopo la ‘trasferta’ sul grande schermo, l’ispettore Stucky torna nel suo
ambiente naturale: un libro. Nella pellicola ‘Finché c’è prosecco c’è speranza’
(con regia di Antonio Padovan), l’ispettore aveva il ‘physique du rol’ di
Giuseppe Battiston. Il poliziotto del nordest creato da Fulvio Ervas è rimasto
per molti mesi nelle sale cinematografiche di tutt’Italia (non disdegnando gli
Stati Uniti, il Canada, il Giappone, la Francia, la Spagna e la Polonia) ed è
ritornato nelle librerie. Ora, dalle dolci colline del prosecco l’ispettore
Stucky, protagonista di una serie poliziesca giunta all’ottavo romanzo,
capitombola tra Treviso e Marghera, tra la bella città d’acqua e una delle
capitali dell’industrializzazione.
‘C’era il mare’ è il nuovo episodio della serie e già nel titolo si allude al
presunto toponimo di Marghera, visionario progetto industriale sorto tra le
barene della terraferma, giusto in faccia alla splendida e sofferente Venezia.
Perché il materiale narrativo di ‘C’era il mare’ ruota proprio attorno ad un
compleanno speciale: Porto Marghera compie cento anni. E si vedono tutti: gli
acciacchi, i fallimenti, le ferite al territorio e alla salute. Ma anche
progetti, idee, nuove prospettive.
Stucky è chiamato ad indagare su alcune morti, personaggi sospesi tra un
mondo che sta tramontando e uno che tarda a crescere. Affiancato dall’agente
Luana Bertelli, una bella mora del commissariato di Marghera, una poliziotta
tosta che la sera va al poligono e, insegna alle donne a sparare, Stucky
incontrerà il consueto campionario di stravaganti, ironici e sognatori. Ma
anche assassini spietati. «Tutti giunti a raccontarci, come in una sorta di
riassunto dei romanzi precedenti, che la cosa fondamentale è saper coniugare
una visione del futuro con il rispetto del territorio. Che il futuro è un
territorio che resiste e non si sbriciola. Come, tristemente e dolorosamente,
ci ricorda la cronaca di queste giornate di acqua e terra che frana»,
sottolinea Ervas. Per questo, nei romanzi dell’autore, dietro alla sagoma
dell’ispettore Stucky, c’è quella assai più profonda di una terra da amare e
rispettare. Anche tra cantieri navali e petrolchimico: anche a Porto Marghera,
che in dialetto significa «c’era il mare».
Dopo ‘Finché c’è prosecco c’è speranza’ sul grande scherno arriverà un altro film tratto da un libro di Ervas, probabilmente quello più noto al grande pubblico, ‘Se ti abbraccio non aver paura’. Lo dirigerà Gabriele Salvatores e sarà interpretato da Claudio Santamaria, Diego Abatantuono e Valeria Golino.
Nella foto, Fulvio Ervas