Crema News - Aperitivo e cena al buio dell'unione ciechi Crema News

Crema, 22 febbraio 2019

Domani a partire dalle ore 18 presso il Ristorante “Casa del Pellegrino” di Crema, si terranno l’aperitivo e la cena al buio, organizzati dall’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti sezione territoriale di Cremona in collaborazione con la Parrocchia di Santa Maria della Croce. Come prenotare

Domani a partire dalle ore 18 presso il ristorante “Casa del Pellegrino” a Crema (Piazza Giovanni Paolo II 1), doppio appuntamento con le tenebre. È questa la proposta dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, sezione territoriale di Cremona, che, dopo il grande successo riscosso con la “Cena al Buio” presso il ristorante didattico “InChiostro” di Soncino, organizza, in collaborazione con la Parrocchia di Santa Maria della Croce, aperitivo e cena al buio per tutte le età.

Una stanza completamente buia a partire dalle ore 18 accoglierà i ragazzi per “L’aperitivo al Buio”, al costo di €5. Dalle ore 20 alle ore 22, invece, giovani e adulti potranno vivere l’esperienza della “Cena Al Buio”, lasciandosi guidare dal gusto, dall’olfatto e dal tatto, al costo di € 15. La serata sarà anche occasione per riflettere insieme a ragazzi non vedenti, che saranno anche camerieri d’eccezione.

Parte del ricavato sarà devoluto alla scuola di danza “Ballo Anch’Io”, il progetto inclusivo fortemente voluto dall’UICI territoriale. Qualora sabato 23 si registrasse il “tutto esaurito”, sarà possibile replicare l’esperienza della “Cena al Buio”, al medesimo costo, anche domenica 24 febbraio a partire dalle ore 20. Per info e prenotazioni, si prega di contattare Davide Cantoni (cel.3331263135) o Francesca Rossi (cel.3477936126).

Un’altra importante opportunità per vivere un momento della quotidianità mettendosi nei panni dell’altro. Lo spiega con naturalezza Davide Cantoni, consigliere dell’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti e promotore dell’iniziativa: «Gli eventi che propongo non sono straordinari. Al contrario, hanno come obiettivo quello di far comprendere che la vita di un non vedente, al pari di quella di un normodotato, profuma di normalità. Una normalità che, però, è fatta di buio e di fiducia». Già, perché al buio non resta che affidarsi all’altro ed ascoltare le sensazioni. Per poi accorgersi di quanto la diversità sia davvero ricchezza.