Palazzo Pignano, 02 agosto 2019

Aquila reale, gufo, due cani della prateria e un cincillà, crudelmente appesi alle gabbie e lasciati morire. Gi autori di questo scempio, che nel loro assalto alla tenuta La fazenda di Palazzo Pignano hanno fatto anche altro, sono stati rintracciati e denunciati poche ore dopo aver commesso questi fatti e denunciati dai carabinieri di Pandino. Secondo le indagini dei militari, l'altra notte due persone sono penetrate nella tenuta agricola La fazenda di Palazzo Pignano, famosa perché ospita numerosi animali rari, protetti dal regolamento Cites, che regola l'importazione di questi esemplari. In due gabbie erano ospitati alcuni di questi animali che sono stati uccisi dai malviventi. I due responsabili di tutto questo, un ventenne aiuto cuoco del posto e un 36enne operaio noto alle forze dell'ordine e residente a Crespiatica (Lo), sono penetrati nella tenuta e hanno cominciato ad aggirarsi tra le gabbie, uccidendo i cinque esemplari per il solo gusto di sopprimerli. Quindi, si sono introdotti nell'abitazione del proprietario e lì hanno trovato orologi e bigiotteria (scambiata per gioielli, presumibilmente) che hanno asportato. A quel punto il custode si è accorto della loro presenza e li ha intercettati mentre si aggiravano nuovamente per le gabbie. I malviventi, che hanno agito a volto coperto, vistisi scoperti, hanno colpito con un pugno al volto il custode, un dipendente di 44 anni, e sono fuggiti. L'uomo ha chiamato i carabinieri, erano le 4.30 del mattino e ha denunciato quanto accaduto. Le immediate ricerche hanno messo i carabinieri sulle tracce dei due malviventi, che sono stati intercettati di lì a poco. Quindi, alle 8.30 i carabinieri hanno anche ritrovato la borsa con la refurtiva, subito restituita al proprietario. I due presunti autori di quanto accaduto sono stati denunciati a piede libero.

Nella foto, un'aquila reale e i carabinieri intervenuti la notte passata alla Fazenda