Ricengo, 14 maggio 2019

Fine dei giochi e si chiude. Dodici dipendenti della Bcube a fine mese non avranno più il lavoro. Si chiude con questo ultimo atto una vicenda che prende origine nel 2015, quando la multinazionale aveva deciso di chiudere lo stabilimento di Ricengo per portare il lavoro, imballaggi di legno per macchinari anche di grandi dimensioni, nelle altre fabbriche che aveva sul territorio. Lì c’erano 50 dipendenti ai quali era stato offerto di trasferirci nell’azienda di Cambiago (101 km di distanza), spostamento che avevano accettato in poche unità. Con il passare del tempo una trentina di dipendenti avevano trovato altri posti e oggi a Ricengo sono rimasti in dodici. Ma di questi, due erano stati spostati a Lodi, quattro a Cambiago, uno a Livorno e due figure erano part time. Venerdì è arrivata la lettera di licenziamento per tutti e dodici che parla di fine del rapporto con maggio. “Non c’è stato nulla da fare – dice Pietro Polenghi della Filca Cisl. – Inutilmente abbiamo fatto presente che hanno un sito a Castelvetro (Pc) e che lì potrebbero andare questi dipendenti. L’azienda si è detta disposta a trattare solo per la fabbrica di Asti: significa per un lavoratore cambiare vita”.