Crema, 20 apèrile 2017

Una recente sentenza (10 gennaio 2017, n.4) della Corte dei Conti del Lazio, ha sanzionato per danno erariale, oltre i tre milioni di euro, amministratori comunali, segretari comunali, revisori dei conti e responsabili finanziari e dei tributi per avere omesso l'esercizio del cosiddetto "controllo analogo" su una società in house incaricata della gestione dei servizi di igiene ambientale.

Secondo la sezione giurisdizionale del Lazio, il controllo analogo non è concepibile come un semplice adempimento formale, non si esaurisce con la nomina degli amministratori, al contrario, il controllo analogo consiste in una forma di controllo sostanziale e strutturale da parte del socio pubblico.

Il riferimento normativo è previsto al comma 3 dell'articolo 23 bis del Decreto Legge 112/2008, come convertito in Legge 133/2008.

Perché questa lunga premessa? Perché leggendo il settimanale diocesano, sono sobbalzato sulla sedia quando il sindaco di Casaletto Ceredano, Aldo Casorati, ha ammesso candidamente che da ben due anni, Consorzio.it, controllato da SCRP, non convoca l'organismo che esercita il controllo analogo. Questo fatto non è soltanto anomalo, è sanzionabile giuridicamente e dimostra il totale pressapochismo di coloro che devono gestire le nostre società pubbliche.

Come Rifondazione Comunista non mi interessa, in questa fase, presentare un esposto alla Corte dei Conti della Lombardia e far sanzionare gli amministratori di SCRP e i sindaci soci di Consorzio.it. Mi interessa che venga rapidamente sanata questa anomalia e i sindaci dovrebbero essere i primi a pretendere ciò.

Mi interessa che Consorzio.it svolga un servizio pubblico meno caro e migliore, possibilmente, delle aziende private. Come nel caso di Pago.Pa, dove il costo del servizio non è in base al numero degli abitanti, bensì sono penalizzati i Comuni più piccoli.

Nella foto, Piergiuseppe Bettenzoli (Segretario Cremasco Partito della Rifondazione Comunista)