Crema, 18 aprile 2019
Una scritta che chiede all'assessore Gennuso di rispondergli. E' quella che il consigliere Manuel Draghetti ha esposto durante il suo intervento in merito al bilancio comunale. Una scritta per la quale l'assessore avrebbe dovuto rispondere, ma non l'ha fatto. E Draghetti incalza, perché indica che il credito accumulato dal comune nei confronti di inquilini della case Aler è arrivato a sfondare 1uota 600mila euro (603.827,33 per la precisione).
"Nei mesi scorsi - ha detto Draghetti, - a fronte di queste criticità, mi
sono, quindi, rivolto all’Organo di revisione, nella sua veste di Soggetto
incaricato di vigilare sulla regolare acquisizione delle entrate, affinché
potesse orientare la Giunta ad individuare le vie più appropriate per ridurre
il fenomeno della morosità. Con un po' di sorpresa, il Collegio dei revisori ha
ritenuto di non far proprio l’invito da me avanzato che si muoveva nella
prospettiva di affrontare con incisività e determinazione il fenomeno del
mancato pagamento delle locazione negli alloggi di proprietà comunale,
utilizzando anche, dovesse servire, il pugno duro con chi può pagare e non lo
fa. Nell’interesse della cittadinanza, sarebbe utile
conoscere, già in questa sede, quali azioni sono state intraprese, nel corso
del 2018, per il recupero della morosità e quali risultati sono stati
conseguiti in termini di contenimento della morosità stessa".
Ricordiamo come i rapporto tra comune e Aler non siano splendidi, tanto che lo scorso anno, per la prima volta, il contratto di gestione delle case del comune di Crema è stato prorogato di soli sei mesi, salvo poi aggiungere un'altra proroga di altri sei mesi. "L'assessore Gennuso, ha sempre promesso, da quando sono insediato - chiude il consigliere grillini, - una diminuzione della morosità. Ebbene questa continua a salire in maniera enorme e costituisce ormai un bubbone insanabile per il Bilancio del comune e per l’intera collettività. Nel 2018 c'è stato un aumento della morosità di 23.332,74 euro. Per piacere, assessore risponda! ".
Nella foto, Draghetti e il cartello esposto