Cremasco, 16 agosto 2019

Sette comuni del cremasco hanno fatto domanda in Regione perché sia concesso lo stato di calamità naturale. Ecco i danni denunciati paese per paese dopo gli eventi del 2 e del 7 agosto scorsi.

Sergnano. E' il comune ha il 7 agosto ha subito la maggior devastazione. Circa 355 residenti si sono presentati in comune per la denuncia dei danni subiti. In particolare un'azienda agricola ha denunciato oltre un milione di euro di danni, visto che ha avuto l'impianto fotovoltaico e parte del tetto della cascina distrutti. Totale 5,5 milioni di euro.

Ricengo. Una trentina le persone che sono andate a denunciare danni. Il paese ha visto moltissime piante abbattute nel parco del Serio che sta nel suo territorio, lago dei Riflessi e palata del Menasciutto i più provati. Totale 1,4 milioni di euro.

Camisano. Sono 23 le persone che si sono presentate in comune per presentare i danni subiti. Totale 1,25 milioni di euro.

Casale Cremasco. Una trentina gli abitanti che hanno dichiarato danni. In particolare una cascina ha avuto parte del tetto scoperchiato. Totale 1,025 milioni di euro.

Capralba. Colpita da entrambi i nubifragi del 2 e del 7 agosto. In particolare la ditta De Carli ha visto il tetto del capannone scoperchiato. Una ventina le persone che si sono presentate. Totale 900mila euro.

Vailate. Colpito soprattutto il 2 agosto, con una via particolarmente martoriata e il tetto di una ferramento finito in strada. Venti le persone presentatesi i comune. Totale 500mila euro.

Pianengo. Colpito soprattutto il comune, con parte del tetto danneggiato e venti persone presenti. Totale 150mila euro.

In totale le persone che hanno presentato i danni in comune sono circa 500 per una prima stima dei danni di 10,725 milioni di danni.

Segnaliamo anche una lettera del sindaco di Palazzo Pignano, Rosolino Bertoni, che stigmatizza il fatto che lo stato di calamità venga chiesto dal presidente di Area omogenea Aldo Casorati solo per i danni causati del meteo del 12 agosto.

"Ho letto la richiesta di stato d’emergenza per calamità naturale e inoltrata alla Regione Lombardia dal presidente dell’Area Omogenea, Aldo Casorati e datata 13 agosto. Nel documento viene chiesto, appunto, «lo stato di emergenza per la calamità naturale a seguito dei danni abbattutosi in data 12 agosto 2019 sui territori dei comuni dell’Area Omogena Cremasca sotto elencati».

Sono rimasto stupito e indignato dal fatto che non venga chiesto lo stato di emergenza di calamità naturale anche per i comuni colpiti dal nubifragio e dalla tromba d’aria del 7 agosto che ha causato danni ingenti, probabilmente superiori a quelli del 12 agosto.

A sostegno di questa ipotesi basti pensare che il 7 agosto Sergnano ha avuto un danno stimato di 5 milioni e 500 mila euro, Ricengo di un milione e 400 mila euro e Casale Cremasco Vidolasco di un 1 milione e 25 mila euro.

Al di là delle cifre mi preme sottolineare che la richiesta dell’Area Omogenea Cremasca limitata agli eventi atmosferici del 12 agosto divide il territorio, invece di unirlo e, per me, questo inaccettabile".

Nelle foto, l'evento del 12 agosto e il sindaco Rosolino Bertoni