Crema, 24 giugno 2017

Il Devoto-Oli definisce l’accattonaggio in questi termini: “andare elemosinando per vizio o per bisogno”. Certamente finirà domenica sera ma da qualche giorno e sempre più freneticamente in queste ore, non si sa se per vizio o per bisogno, assistiamo a un accattonaggio di voti per il prossimo ballottaggio. E così nascono o rinverdiscono nuovi rapporti: è la bellezza della vita. Chi non ti ha trattato o ti ha trattato male in questi ultimi mesi, magari attraverso comuni amici o conoscenti, cerca di chiederti il voto per il candidato preferito. Chi invece, direttamente, con fare quasi minaccioso, ti pone la domanda: non voterai mica per... ( il lettore scelga tra i due candidati). Chi, magari con la scusa del caffè, prendendola alla larga, ti pone domande sulla città e tra un sorso e l’altro ti “infila” una qualche sollecitazione. Chi, non osando, ma con lo sguardo lascivo, aspetta che sia tu a porre la domanda, per parteciparti in tal modo la sua propensione per questo o quel candidato. Chi infine, dopo aver assistito al confronto tra i due ballottatori (secondo noi il Devoto Oli sceglierebbe ballottanti, ndr) mostra la sua costernazione e incertezza e spera che sia tu a fugare i suoi dubbi (ma tanto ha già deciso come votare ). Chi, invece, tronfio e sicuro di sé fa sentire agli altri che il proprio favorito è di gran lunga migliore dell’altro.

Diceva Benedetto Croce che la libertà al singolare esiste soltanto nella libertà al plurale. Qui invece nessuno ha rispetto della libertà altrui, del libero convincimento che ciascuno, in autonomia, deve assumere per esercitare uno dei pochi diritti rimasti, quello di votare. Un diritto proprio, personale, che viene strattonato da altri senza ritegno, senza pudore, senza rispetto: come fosse una merce, un oggetto di contrattazione.

Già, e poi ci si lamenta dell’accattonaggio degli extracomunitari.

Ermete Aiello

Nelle ultime due settimane i candidati sono rimasti in due, ma abbiamo assistito da una parte alla ricerca di voti, utilizzando anche l'arma della captatio benevolentiae, ma dall'altra confusione, spaccature, incertezze, silenzio. Tutti al loro interno hanno subito lacerazioni anche importanti che probabilmente lasceranno segni. Rifondazione, che faceva parte del gruppo di Mimma Aiello, ha dovuto emettere più comunicati per ribadire il concetto che ciascuno farà secondo coscienza, espressione arrivata solo in extremis; il Popolo della famiglia ha scaricato il candidato sindaco, reo di essersi espresso per uno dei due candidati e poi ha duellato con l'esponente di altra parte, reo di... captatio benevolentiae, rivendicando l'equidistanza da due candidati, che non presentano nei programmi apertura soddisfacenti verso le loro desiderata; i grillini sono spariti, salvo emettere un comunicato, anche questo in zona Cesarini, nel quale si afferma che c'è libertà di coscienza. Alla fine, duemila voti senza padrone. Un bel gruzzolo per i duellanti.

Cn