Crema News - Destinazione d'uso cambiata dopo aver assegnato l'asta Crema News

Crema, 05 aprile 2019

Il tribunale continua a far discutere. A cinque anni e mezzo dalla chiusura, assistiamo ancora a balletti che hanno dell'incredibile. Dopo non aver mosso un dito per salvare il tribunale di Crema prima e per cercare di riaprirlo dopo, adesso assistiamo al suo depauperamento, con la concessione per 40 anni a un'azienda di Castiglion delle Stiviere che, secondo il Movimento 5 stelle, non si occupa principalmente di ristrutturazioni, ma di vendita e locazione. E ora c'è la denuncia del gruppo consiliare di Forza Italia che rivela come sia stato approvato il cambio di destinazione d'uso a mesi dall'assegnazione dello stabile alla società mantovana.

"Così non si fa. Così non va. Ciò che abbiamo approvato l'altra sera in consiglio comunale - dicono i rappresentanti di Forza Italia - ovvero il cambio di destinazione d'uso dell'area del Tribunale, è tutto da raccontare. Quel che è accaduto è che ciò che il consiglio comunale doveva approvare per l'indizione di un'asta pubblica per la concessione in diritto di superficie a tempo determinato dell'immobile denominato ‘ex Tribunale’, in realtà è stato deliberato a gara avvenuta e aggiudicata".

Risulta che la società che si è aggiudicata l'appalto sapesse già a chi e a quanto affittare lo stabile.


"Alla manifestazione d'interesse ha partecipato un solo concorrente. Altri avrebbero potuto concorrere se avessero avuto la certezza di affittuari certi. Infatti, chiunque doveva essere messo nelle condizioni di poter investire il proprio rischio imprenditoriale, considerata la quasi totale certezza della remunerazione del capitale investito, a fronte di 40 anni di diritto di superficie e con un affitto annuo a favore del comune di 70mila euro, circa 14 euro al mq, obiettivamente un po' poco. A maggior ragione, se tra gli affittuari pressoché certi vi era l'Azienda Ospedaliera, tutti avrebbero dovuto esserne a conoscenza. La modifica della destinazione d'uso dell'immobile a servizi socio-sanitari approvata in tempi successivi al bando ha destato perplessità, soprattutto quando alcuni consiglieri hanno fatto nomi e cognomi di chi domani potrebbe occupare quegli spazi. Anche la concatenazione di alcune circostanze, tutte datate all'interno di un lasso di tempo troppo stretto, genera la sensazione che qualcosa sia intervenuto in modo quanto meno anomalo".

Come risponderete a quanto accaduto?

"A noi mancano gli strumenti per comprendere come stiano le cose ed è per questo che stiamo valutando di fare verificare all'Anac se il percorso intrapreso è stato corretto. Non vogliamo credere alla malafede di nessuno, ma semplicemente vogliamo che qualcuno, terzo rispetto a noi, ci possa dire se il modo di procedere messo in campo dall'amministrazione sia sufficientemente trasparente e corretto sul piano formale. Altra cosa è l'opportunità di tentare di riavere il "nostro" Tribunale, un'occasione che… “fin che c'è vita c'è speranza”.

Nella foto, il tribunale