S.Michele, 23 marzo 2018

Due giorni del Fai anche dalle nostre parti con l’apertura in Crema della chiesa di S. Chiara e del complesso del convento a lei annesso e soprattutto la possibilità di visitare la villa-museo di Leonardo Bonzi a S. Michele di Ripalta Cremasca. Bonzi, nato a Milano nel 1902 ma residente a S. Michele, dove eresse la sua dimora, fu esploratore, atleta, olimpico, tennista, regista. Fu il portabandiera della squadra italiana alle Olimpiadi di Chamonix del 1928, prima Olimpiade invernale della storia, per la quale partecipò con il bon a 4. Tennista di pregio, fu più volte campione italiano. Fu protagonista della prima trasvolata brasiliana si un aereo da turismo per sensibilizzare l’opinione pubblica verso i bambini mutilati e orfani. Sposò l’attrice Clara Calamai e divenne regista, realizzando alcuni film e, come produttore, vincendo il David di Donatello con la Muraglia cinese di Lizzani. Proprietario di una vasta area nel comune di Segrate, le vendette a Berlusconi, il quale vi costruì Milano 2. Morì a S. Michele nel 1977 e nel 2006 la sua casa venne trasformata in museo, con tutti i suoi cimeli. Sabato 24 e domenica 25, grazie al Fai, la villa sarà aperta al pubblico.

La famiglia Bonzi, di origine cremasca, acquisì agiatezza sin dalla seconda metà del ‘400, quando Fachino Bonzi aiutò con le sue barche fluviali la repubblica Serenissima contro gli Sforza nella guerra per il possesso di Crema. Nel 1694 acquisirono titolo nobiliare diventando Conti del Fiume Serio.

Leonardo Bonzi nasce a Milano il 22 dicembre 1902, dal conte Iro e da Sarina Berra Nathan, nipote dell'omonima patriota ottocentesca e cugina del celebre sindaco di Roma Ernesto Nathan.

La famiglia lo indirizza sin da bambino verso lo sport. Pratica sin da giovane il tennis che sarà una delle passioni della sua vita. Nel 1922 sostituisce un amico infortunato in una gara del campionato lombardo di motociclismo, e vince il titolo. Due anni dopo alla Settimana internazionale degli sport invernali che si svolse a Chamonix e in seguito riconosciuta come prima Olimpiade Invernale, Bonzi è il portabandiera dell'Italia e partecipa come membro dei team di bob a 4 e bob a 5.

Gli anni immediatamente successivi li dedica al tennis e allo studio universitario, laureandosi in Giurisprudenza alla Cattolica nel 1927 e in Economia e Commercio alla Bocconi nel 1928.

Vinse i Campionati Italiani di Tennis in più riprese: nel 1926 si aggiudicò il doppio misto e nel 1929 raccolse i titoli nel doppio maschile e nel doppio misto. Nel 1928 e 29 si aggiudica la Coppa Milano e il Torneo Brian. Per circa 10 anni fece parte della "nazionale" italiana di Coppa Davis. Nel 1932, durante una sfida col miglior tennista dell'epoca, il francese Henry Cochet, uno dei Quattro Moschettieri, arriva ad un passo dalla vittoria. In vantaggio e con un match point, un tiro di Cochet finisce a pochi centimetri dalla linea. L'arbitro chiede a Bonzi se la palla fosse buona o meno. Bonzi risponde "buonissima", Cochet annulla il match point e poi rimonta e vince la partita.

Nella foto, Leonardo Bonzi