Crema News - "Ho chiuso io le case di piacere" Crema News

Crema, 19 settembre 2019

"A Crema le case chiuse le ho chiuse io".

Enzo Conturba, oggi ottantenne, ricorda quando e come la notte del 19 settembre 1958 andò a chiudere per sempre le case di piacere. Allora, giovane vigile ventenne da poco assunto, ogni mattina passava dalle due case di piacere di Crema con il medico.

"Le due case erano in vicolo Sala e in via Ponte della Crema. Quest'ultima era più di lusso, con ragazze più attraenti. Ogni mattina con il dott. Urbano, che abitava nei pressi del comune, si andava a fare il giro. Alle 5 del mattino si era in vicolo Sala, casa di terza categoria condotta da Fidelma. Il medico eseguiva visite e prelievi e poi faceva sapere se la persona visitata poteva lavorare o doveva sospendere per qualche tempo. Finito lì si passava in via Ponte della Crema, casa di seconda categoria condotta da Pina. Stesse operazioni anche lì. Il dottore preparava un vetrino che consegnava all'ufficio di igiene per controllare lo stato di salute delle ragazze e poi faceva loro sapere il responso. Le case lavoravano di più quando c'erano i mercati e arrivavano a Crema gli agricoltori che abitavano nei paesi. C'era il mercato della paglia e del fieno in piazzale Rimembranze e quello dell'ortofrutta. Prima del mercato non pochi passavano dalle due case per una visita. Poi, la chiusura. Ricordo che ricevemmo l'ordine dal ministero. A mezzanotte avremmo dovuto andare a ritirare le chiavi. In entrambe le case venimmo accolti dalle due tenutarie che ci consegnarono le chiavi e se ne andarono senza battere ciglio. Era finita un'epoca".

Nella foto, Enzo Conturba