Crema, 13 giugno 2017

Tempo di grandi manovre per arrivare al 25 giugno carichi. DI voti e portare a casa il comune. Dopo lo choc per il risultato elettorale, nessuno avrebbe immaginato uno scarto così minimo tra Bonaldi e Zucchi, adesso si è aperta una duplice sfida. La prima è quella di mantenere i voti presi; la seconda è quella di andare a prendere anche quelli che si sono liberati. In casa Zucchi si sta tessendo un accordo con il Popolo della famiglia. Il 3% di quei voti diventa essenziale per la vittoria finale. I responsabili del partito sono propensi all'accordo anche perché con l'apparentamento Flavio Rozza entra in consiglio, senza il partito non sarà rappresentato. Più difficile il colloquio con Mimma Aiello per la Bonaldi. La prima ha sempre negato di potersi apparentare, ma di fronte a un'offerta allettante (vice sindaco?) potrebbe cedere, scontentando però parte del suo elettorato. Un'altra partita difficile sul fronte Zucchi è quella con Antonio Agazzi, il più votato, che non ha mai fatto mistero di non essere entusiasta dei suo candidato sindaco. Ma adesso che la vittoria è possibile, i due potrebbero riavvicinarsi. Proprio ieri sulla sua pagina fb Agazzi faceva presente di essere da tanti anni in consiglio senza aver mai ricoperto una carica di prestigio. Un segnale.

Infine, i voti dei grillini. A livello nazionale Grillo ce l'ha con i sindaci del Pd e, se fosse per lui, nessun voto andrebbe da quelle parti nei vari ballottaggio, anche se a livello locale potrebbe prevalere l'astensione sul voto di coscienza.

Andando a curiosare tra liste e preferenze abbiamo contato 71 candidati che non avuto alcuna preferenza; 110 fino 5 preferenze; 50 da 6 a 10. Quindi la metà degli aspiranti ha ottenuto non più di 10 preferenze. Altri 68 possono vantare da 21 a 50 voti, mentre 29 ne hanno presi da 51 a 100 voti. Solo 19 candidati consiglieri hanno passato le 100 preferenze. Su 424 aspiranti.