Crema, 14 luglio 2019

Uno studio di architettura di Crema costruirà a Dakar, capitale del Senegal nove torri avveniristiche destinate a ospitare turisti e locali che vogliono vivere in appartamenti costruiti con tutti gli ultimi ritrovati. Lo studio è quello dell’architetto Massimiliano Aschedamini che ha già visitato varie volte la zona dove sorgeranno le torri e che comincerà i lavori a settembre.

“Tutto pronto per cominciare – dice l’architetto – e attendiamo solo le ultime formalità. A settembre costruiremo la prima torre, costo 2.5 milioni di euro, che sarà terminata in circa 18 mesi e poi daremo il via alle altre”.

Il progetto di residenze a torre da realizzare in Dakar, nel quartiere Les Almadies, è stato commissionato dalla Societè Solutions & Partenariats Immobiliers (Spi) con sede in Dakar.

Questo ricomprende la costruzione di alcuni palazzi ad appartamenti, dal target elevato e di lusso.

Ogni appartamento ha infatti una superficie utile media di 200 mq, si sviluppa su un piano unico oppure in duplex ed è caratterizzato da finiture di grande pregio.

Il primo edificio approvato, denominato Maram 1, cui ne seguiranno altri otto, si articola in due piani interrati, otto piani fuori terra e al nono piano una penthause con piscina.

Al piano terra è collocata la guardiania, la piscina coperta, la palestra con gli afferenti servizi e ampi spazi condominiali per i giochi e gli eventi, caratterizzati da un anfiteatro, progettati per favorire e incentivare l’interazione dei residenti, che possono usufruire di due ascensori panoramici a vetri, a norma per il trasporto dei diversamente abili.

L’edificio è progettato Nzeb (nearly zero energy buildings ) cioè con consumo energetico vicino allo zero, completo di impianto fotovoltaico, solare termico e cappotto interno.

L’esterno è caratterizzato da grandi aperture a vetri e dai movimenti dei volumi delle facciate, ottenuti con sbalzi, arretramenti e l’innesto di bowwindow, terrazze coperte e scoperte, cromaticamente differiti tra loro, che definiscono le bianche superfici ripartite con pannelli di acciaio microforato retro illuminati a led, che restituiscono effetti luminescenti la notte, confermando l’edificio mutevole nello spazio temporale.

“I nove palazzi – informa l’architetto - saranno uno diverso dall’altro, a garanzia di un effettivo pluralismo architettonico, che conferma e contribuisce a una interoperabilità funzionale, morfologica, ancorché materica a tutto tondo, come si legge nella nostra relazione e vorrei sottolineare che sono orgoglioso che a Dakar ci sia anche qualcosa di Crema”.

Ma come è arrivato l’architetto fino a Dakar? “Tutto merito di uno scontro sulla porta di un caffè di Crema. Mentre uscivo mi sono scontrato con una persona che mi ha guardato e mi ha riconosciuto: avevamo fatto il militare insieme. Mi ha informato che faceva il commercialista a Bergamo e che tra i suoi client c’erano persone che operavano in Senegal. Quando queste ultime gli hanno chiesto di parlare con un architetto, lui ha fatto il mio nome”.

Nella foto, l'architetto Massimiliano Aschedamini e il rendering della prima torre, già in costruzione