Palazzo Pignano, 05 settembre 2019

Mille, forse di più. In silenzio, con una fiaccola, con una maglietta che riporta sulle spalle una frase del vangelo. Mille in silenzio, nessuno parla, tutti camminano lungo la strada che Pietro avrebbe dovuto percorrere a piedi per arrivare a casa. Strada al contrario, quella percorsa da amici, conoscenti, persone che magari Pietro non lo conoscevano, ma comprendono e rispettano il dolore, grave, lancinante di chi Pietro, a casa non lo vede più.

Un percorso lungo e doloroso, quello dei ragazzi che hanno voluto ricordare l'amico perso, abbandonato in un prato, senza vita nella notte. Un migliaio i giovani che attendono risposte, dall'autopsia che sta per essere eseguita. Quelle risposte che possono essere ancora più terribili di una morte inaspettata, arrivata chissà perché, chissà per chi.

Silenzio, sguardo fisso su quella curva, quando si arriva sul posto dell'investimento. Lumini a terra, fiori nel posto dove Pietro giaceva, solo, senza che nessuno lo vedesse. Qualcuno commenta e non crede che l'investitore fosse da solo; altri affermano che il corpo è stato spostato. Leggende che fioriscono nell'incertezza e nel dolore del momento.

Il cielo sta per reclamare la sua parte di protagonista, con lampi minacciosi e nuvole cariche di pioggia. Arriveranno a breve a spegnere le fiammelle dei lumini, non il dolore bruciante della perdita, non la voglia di sapere come è andata davvero.

La mamma, Magdalena, sostenuta dalle amiche, si accascia senza forze e senza più lacrime. Chiama quel figlio che non c'è più. Il suo ragazzo bello come il sole, quel sole che per lei si è spento lunedì, su quella curva, in quel piccolo campo dove Pietro ha trovato la morte. Solo.

Nelle foto, la marcia silenziosa, il dolore della mamma, gli amici che portano fiori

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