Crema, 17 febbraio 2018

Oggi alle ore 16,30 presso il Museo Civico di Crema e del Cremasco c'è l’inaugurazione del nuovo percorso di valorizzazione della tradizione campanaria cremasca (secondo chiostro) e della mostra temporanea dell’Archivio storico della ditta D’Adda Campane recentemente depositato in Museo (esposizione museale 1° piano).

Il nuovo percorso museale, nato dalla collaborazione stretta con il comune di Ripalta Cremasca (nel cui territorio ha sede l’unica fonderia di campane ancora attiva sul territorio: la ditta Allanconi), la ditta Allanconi, la ditta Sabbadini e gli eredi della famiglia D’Adda mira a non disperdere e far conoscere una tradizione antica ed un patrimonio culturale tipico del territorio.

Crema e il Cremasco sono stati per secoli territorio vocato a varie forme di artigianato artistico. Oltre alla tradizione legata all'arte organaria, con laboratori artigiani ancora presenti ed attivi in città, e alla quale il Museo di Crema ha dedicato una specifica sezione museale inaugurata nel 2015, anche la tradizione legata alla fusione delle campane ha visto raggiungere livelli di eccellenza con le famiglie Crespi, D’Adda, Perolini e Allanconi, ancora in attività, a perpetuare la tradizione.

Il Museo Civico di Crema e del Cremasco conserva e tutela ruote e ceppi dell’antico castello ligneo del campanile del Duomo di Crema, dismesso a fine anni Sessanta, per essere sostituito con un castello metallico.

Partendo dai manufatti afferenti all'antico castello campanario del Duomo di Crema, il percorso prevede la realizzazione di un allestimento complessivo delle ruote e dei ceppi del castello campanario che reggeva il concerto di sei campane fuse da Domenico Crespi nel 1753.

Unitamente all'allestimento dei ceppi e delle ruote preveniente dal Duomo, grazie alla collaborazione dei laboratori artigiani ancora attivi (Sabbadini) viene allestito un piccolo campanile (con campane settecentesca) a scopo didattico in grado di evidenziare il funzionamento e la struttura meccanica. Il Campanile, di proprietà della ditta Sabbadini, è depositato in comodato al Museo.

Non meno importante è la mostra temporanea in Museo della documentazione che parla dell'attività di fusione della Fonderia D'Adda che comprende una ricca documentazione sia amministrativa che progettuale e tecnica.
Il patrimonio documentario della famiglia D’Adda consiste in documenti, lettere, disegni, articoli di giornale, libri di appunti, di commesse, calcoli, misure e disegni che ripercorrono la storia della fonderia D’Adda dal 1912 al 1963. Un patrimonio che conserva e tramanda la complessità di un lavoro che ha portato la famiglia D’Adda a eseguire campane per tutto il territorio italiano e ha portato il fondatore, Francesco, a lavorare come capo fonditore per la porta in bronzo del Duomo di Milano.

L’allestimento della mostra temporanea dell’archivio storico D’Adda è curata da Dolly e Attilio Bianchi.

Nella foto, un tratto del percorso