Crema News - Ousseynou: "Sento le voci dei bambini morti in mare" Crema News

Crema, 22 marzo 2019

Ousseynou Sy è stato sentito dai magistrati oggi alle 16. L'uomo accusato di aver rapito 51 ragazzi e tre adulti, di aver minacciato di fare una strage e di aver bruciato il pullman del quale era l'autista, accusato anche di terrorismo, è stato interrogato in procura a Milano dal Gip Tommaso Perna con il capo del pool antiterrorismo Alberto Nobili, con il Pm Luca Poniz, alla presenza del suo avvocato, il legale castelleonese Davide Lacchini.

Sy ha deciso di rispondere alle domande dei magistrati. Ha detto che ha sentito delle voce e per questo motivo ha dirottato il pullman con gli studenti e i professori per andare a Linate e bruciare il pullman sulla pista dell'aeroporto milanese. Voleva vendicare i migranti che sono morti in mare. In particolare i bambini, dei quali, ha riferito, sentiva le voci. L'interrogatorio ha avuto qualche tono più forte, il Gip Perna ha riferito che è stato più o meno tranquillo, mentre il difensore Lacchini punterà a ottenere per il suo assistito una perizia psichiatrica.

Il Gip dovrà decidere nelle prossime ore se Sy deve restare in carcere e, francamente, una decisione diversa ci pare poco probabile, anche perché, secondo quanto è stato riferito, l'uomo potrebbe ripetere il gesto. Al momento sembra che restino le accuse di strage, mentre potrebbe cadere quella di terrorismo.

A breve le dichiarazioni dell'avvocato Lacchini dopo il colloquio in carcere con il suo assistito Ousseynou Sy.

Nelle foto, Ousseynou Sy e il suo avvocato Davide Lacchini

Perizia psichiatrica. L'avvocato Davide Lacchini attende le mosse della procura e poi, se ci saranno valutazioni diverse, sarà lui a chiedere che il suo assistito venga sottoposto a perizia psichiatrica. Anche perché il colloquio di oggi sembra non lasciare dubbi sull'esame. Anche davanti ai giudici, in un interrogatorio che è durato quasi 90 minuti, Ousseynou ha detto di sentire le voci dei bambini morti. Ha anche detto che lui non ha dato fuoco al pullman perché l'accendino che aveva in mano era scarico e non avrebbe potuto incendiare nulla. Le fiamme sarebbero scaturite da un corto circuito originatosi dopo il tamponamento del pullman dell'auto che si frapponeva sulla strada (e che in seguito ha preso fuoco). "A breve il mio assistito - dice l'avvocato Davide Lacchini di Castelleone - potrebbe essere trasferito nel carcere di Cremona. Aspettiamo gli esiti delle perizie perché se la perizia dirà che non è stato lui a dar fuoco al pullman, cade il reato di strage e la competenza passerebbe alla procura di Cremona. Al momento attendo che la procura faccia le sue mosse. Tocca a loro chiedere la perizia psichiatrica, ma se non lo faranno sarà mia cura intervenire. Al momento posso dire di essere soddisfatto".