Crema News - Rifondazione comunista: No a modifiche o cancellazione della legge sull'aborto Crema News

Crema, 23 novembre 2018

Rifondazione comunista interviene in merito agli striscioni appesi l'altra notte da Veneto fronte skinhead.

"In merito agli striscioni collocati dal gruppo neo-fascista Veneto Fronte Skinheads la notte del 19 novembre a Crema e aventi per oggetto l’abrogazione della legge 194 come PRC Cremasco denunciamo con fermezza ogni tentativo di modifica o cancellazione della suddetta legge.

Ricordiamo che la norma disciplina l’accesso all’aborto riconoscendo il diritto per le donne all’interruzione volontaria di gravidanza (IVG) e venne approvata il 22 maggio 1978 e confermata con la vittoria dei NO nel referendum abrogativo del 1981.

La legge 194/78 consente alla donna di ricorrere alla IVG in una struttura pubblica nei primi 90 giorni di gestazione in caso di “serio pericolo per la salute fisica o psichica, in relazione o al suo stato di salute, o alle sue condizioni economiche, o sociali o familiari, o alle circostanze in cui è avvenuto il concepimento, o a previsioni di anomalie o malformazioni del concepito” (art. 4), successivamente (tra il quarto e il quinto mese) esclusivamente per motivi terapeutici.

Dal punto di vista sociale, la norma rappresenta una conquista per la donna che vede riconosciuto il diritto alla propria vita e alle decisioni sul proprio corpo. Inoltre questa legge contribuisce alla quasi totale sparizione dell’aborto in clandestinità e all’abbattimento della mortalità nei casi di interruzione di gravidanza.

La buona riuscita dell’attività di informazione e prevenzione viene evidenziata da una relazione del Ministero della Salute che indica il netto calo del tasso di aborti attuativo della legge 194 (84.926 casi nel 2016, dato dimezzato rispetto al 1982). Questo dato si contrappone al previsto diritto di pieno accesso all’ IVG che resta ancora da garantire e per tale motivazione il Comitato Europeo dei Diritti Sociali ha condannato l’Italia per aver violato il diritto alla salute delle donne, riconoscendo che esse riscontrano difficoltà nell’accesso ai servizi di interruzione di gravidanza anche per l’alto numero di medici obiettori di coscienza.

Come PRC riteniamo che avere una legge che tuteli la maternità e la scelta dell’interruzione di gravidanza dal punto di vista sociale sia un segno di civiltà e cura per le donne, in difesa di un diritto che riteniamo fondamentale. La vera problematica da affrontare è il drastico calo delle natività dovuto alla mancanza di possibilità economiche e di adeguati sostegni sociali.

Resteremo al fianco di chiunque si batta per l’obiettivo della piena attuazione della legge 194"