Crema, 19 giugno 2017

Coraggio, domenica si vota, poi tocca a chi vince rimboccarsi le maniche. per il momento, la campagna acquisti (dei voti) si fa sempre più rovente. Anche perché, come abbiamo evidenziato da tempo, questa volta la sensazione è che molti cittadini votino contro, non a favore.

Comunque, oggi ospitiamo le reazioni di Tino Arpini, Forza Italia, 193 preferenze, sesto più votato in assoluto, Gianemilio Ardigò, capolista della formazione Cambiare si può, che sosteneva Mimma Aiello sindaco e ha guadagnato il 4.12% dei consensi, risultando senza eletti in comune e Franco Bordo, parlamentare di Articolo uno che ce l'ha con Chicco Zucchi.

Tino Arpini (nella foto)

Dapprima ringrazio sentitamente gli elettori che hanno espresso la preferenza a me, segno di apprezzamento per il lavoro passato e fiducia per quello a venire, se sarò riconfermato consigliere (sesto più votato, quarto nel suo gruppo, entra in consiglio solo se vince Zucchi, ndr).

Devo fare due appunti che riguardano il voto di genere e gli errori evidenti in cui sono incorsi gli elettori. Sulla prima questione sottolineo il vantaggio delle quote rosa, in quanto numericamente inferiori e meno concorrenziali tra di esse.

Circa gli evidenti errori che ho riscontrato negli spogli delle schede, quello ricorrente in cui l’elettore è caduto, è stata la croce sulle liste che portano il nome del candidato sindaco, anziché nella dicitura con nomi e cognomi dei sindaci in testa alle liste stesse.

Ora siamo al ballottaggio fra i due candidati sindaci Bonaldi e Zucchi, come previsto. La mia partecipazione al successo di Zucchi, riguarda la volontà di portare a soluzione certe criticità che ho sempre evidenziato e mai potuto risolvere a favore delle periferie, Ombriano in primis: la viabilità da ribaltare, il servizio Mio Bus insufficiente, il decoro delle frazioni, e il ripensamento sul progetto moschea. Se proprio a Ombriano Zucchi è in testa, qualche domanda dovrà farsela questa amministrazione di sinistra uscente. Ora si ripropone con la stessa guida, attribuendosi tante qualità; sbandierano trasparenza, competenze, capacità, aperture al dialogo, attenzione all’ambiente, vicinanza alla gente, tenacia e sportività, gentilezza e decisione. Dopo cinque anni di personale condivisione nella amministrazione comunale io gliene attribuirei una sola: il coraggio. Quello di esaltarsi in tante qualità mai messe in pratica, soprattutto nell’apertura al dialogo, nella gentilezza di relazione e nel lasciare la città in uno stato di degrado come non si era mai visto. La frenesia di opere pubbliche degli ultimi due mesi sta avendo effetti contrari a quanto si propongono, perché la gente chiede e desidera che la città venga governata per cinque anni e non per due mesi.


Franco Bordo

Enrico Zucchi, il candidato a sindaco di Crema sostenuto da Cl e dalla Lega, propone la flat tax, un sistema di tassazione che favorisce ricchi e benestanti e penalizza lavoratori e famiglie che versano in difficoltà. La flat tax è un sistema che in Europa è adottato solo nei Paesi dell’Est, dove i livelli di povertà sono più elevati. Prevede un’unica percentuale di tassazione per tutti, indipendentemente dal reddito, e fa sparire il principio di progressività, quello che prevede che chi ha di più paghi di più. Ovvio che poi, con entrate fiscali minori, i costi dei servizi (raccolta rifiuti, asili, mensa scuola, piscina, colonia seriana ecc.) ricadrebbero maggiormente sulle spalle dei cittadini. Insomma, uno Zucchi sindaco favorirebbe ricchi e benestanti a discapito delle famiglie cremasche: un Robin Hood al contrario. Possiamo evitarlo".


Gianemilio Ardigò

Nello scenario attuale, in merito alle amministrative di Crema, rilevo, come capolista della lista Aiello – “ Cambiare si puo’ “, che sono venute meno le premesse di una parte della lista, in merito alle prese di posizione del segretario di Rifondazione Comunista, Beppe Bettenzoli in appoggio al sindaco Stefania Bonaldi. Penso che non interessi a nessuno il mio stato d’animo, né tanto meno la mia lacerante “sconfitta interna“ ma ritengo corretto evidenziare che a ogni causa corrisponde un effetto e ogni azione genera un risultato. La causa per cui occorre sostenere il centrosinistra a fronte di un centrodestra inaffidabile e di “paura“ scatena l’effetto di venir meno alla coerente presentazione ai cittadini e crea all’interno di chi ha vissuto il processo della lista Aiello sconforto, smarrimento e sfiducia nelle persone che hanno generato la causa. Il tutto sapendo che la persona stessa mi aveva contattato e proposto di costruire una lista innovativa, credibile e apartitica ma fatta di persone che mettevano in gioco la loro dignità, coerenza, professionalità e credibilità. Mi limito alla scelta politica che la lista Aiello ha fatto di lasciare la libertà di voto a chi ha creduto nel nostro progetto. Rimane il voto con l’espressione di votare scheda bianca, ottemperando il dovere di cittadino senza riconoscersi in nessuno dei candidati. Mi dispiace per i giovani della lista, a cui ho cercato di far capire l’importanza di essere corretti, coerenti, di rispettare ogni idea diversa dalla nostra, di mettersi in gioco rischiando l’autostima e le scorrettezze politiche determinate da logiche che non mi appartengono…ma questo è un mondo in cui prevalgono sempre interessi di parte e ideologie superate dietro al perbenismo e al buonismo di sicura presa nei cittadini.

Il mio impegno nella lista Aiello non verrà meno, perché ambiente e solidarietà sono i perni di una evoluzione futurista delle nuove generazioni, indipendentemente dalle solite e squallide definizioni di una società compromessa nelle sue basi fondamentali, che siano di sinistra o di destra.