Crema, 31 luglio 2019

Riunione poco costruttiva per cercare un punto comune tra i rappresentanti di Lega e Forza Italia del territorio per arrivare a una convergenza su un nome comune da votare alla presidenza della Provincia, il prossimo 25 agosto. In scadenza il mandato del presidente Davide Viola, da tempo sono cominciate le grandi manovre per occupare una posizione di prestigio, che non dà emolumenti, dopo la riforma a metà delle province, ma che permette di distribuire parecchie risorse.

Oggi si è tenuta una riunione per cercare un accordo, ma alla fine è stata fumata nera. Anziché cercare un nome, i convenuti hanno raccolto una serie di no piuttosto pesante. Se da una parte la Lega rivendica la carica per un suo uomo, forte del risultato delle Europee, dall'altra pare che questo uomo non ci sia. All'inizio sembrava si potesse convergere sul sindaco di Casalmaggiore, Filippo Bongiovanni, ma quest'ultimo non si sarebbe dato disponibile. Allora si è cercata la strada di Piergiacomo Bonaventi, neo eletto sindaco di Pandino. ma sembra che anche lui non sia molto attirato dalla posizione e il suo paese richiede un grande impegno. Allora sembrava si potesse puntare su Rosolino Bertoni il quale, obtorto collo, potrebbe anche accettare, ma tra due anni il suo mandato scade e non pochi preferirebbero un sindaco con più tempo (il presidente deve essere un sindaco in carica). Stesso discorso per Gabriele Gallina, che va a elezioni il prossimo anno. Da parecchio si fa il nome di Gianni Rossoni, che però piace a pochi. Quindi, fumata nera.

Sul fronte opposto pare che ci siano due candidati e cioè il sindaco di Casaletto Ceredano, Aldo Casorati e quello di Pianengo, Roberto Barbaglio. Ma da qui al 25 agosto gli scenari muteranno di certo.

Nella foto, Rosolino Bertoni