Crema News - Scrp, quanto costa la fuga dei sette paesi Crema News

Cremasco, 05 luglio 2018

Niente riunione di Scrp. Lo ha chiesto la sindaca di Crema, Stefania Bonaldi la quale, superando il collega Aldo Casorati che aveva chiesto la convocazione ravvicinata rispetto all'ultima per poter esaminare il caso dei comuni che se ne volevano andare, aveva presentato domanda di indire una riunione. La sindaca nella sua domanda fa notare che ormai i buoi se ne sono andati, quindi inutile chiudere la stalla. Meglio attendere qualche giorno e poi confrontarsi per decidere un percorso comune. Quindi, la sindaca propone di rivedersi prima di andare in vacanza.

Ma quanto costa l'uscita di sette comuni (su 48) da Scrp? I conti sono presto fatti. Eccoli ordinati per ciascun comune:

Casale Cremasco Vidolasco ha 3120, l'equivalente allo 0,78% che, trasformato in euro è 240.364,8 (valore di ogni azione 77,04 euro); Casaletto di Sopra detiene 1360 azioni, cioè lo 0,34% per 104.774,4 euro; Palazzo Pignano ha 10.640 azioni per 2,66%, cioè 819.705,6 euro; Romanengo ha 7360 azioni, per 1,84%, cioè 567.014,4 euro; Salvirola ha 2730 azioni, per 0.68%, cioè 210.319,2; Soncino possiede 14.440 azioni per 3,61% equivalenti a 1.112.457,6 euro; Ticengo ha 1320 azioni, per 0,33%, cioè 101.692,8 euro. In totale sono 40.970 azioni, cioè il 10.44% per un controvalore di 3.156.328,8 euro. Nemmeno bruscolini.

Ma adesso il nodo è: come dare questi soldi. Qualcuno all'interno di Scrp che ha il dente avvelenato per lo smacco subito sta pensando di non versare soldi ai sette comuni (che a breve potrebbero diventare di più...), ma di corrispondere l'equivalente in opere pubbliche. C'è tempo sei mesi per trovare una soluzione e siamo certi che ci sarà modo di litigare ancora.

E intanto arriva il comunicato di Fratelli d'Italia che dice la sua.

"Siamo stati facili profeti nei mesi scorsi nel porre attenzione alla gestione di SCRP e alle criticità che erano già abbondantemente emerse, e ci fa piacere che altre forze politiche si siano accorte di questo. Prima di tutto vogliamo esprimere la nostra solidarietà ai Sindaci accusati di essere "irresponsabili" per aver comunicato il loro recesso da Scrp. Sono amministratori seri, preparati, eletti direttamente dalle loro comunità, alcuni al secondo mandato, che legittimamente ritengono di non aver trovato in Scrp servizi coerenti al costo, anzi. Questi sindaci 'irresponsabili' lamentano da tempo poca trasparenza nella gestione complessiva di Scrp, mancanza di comunicazione e eccessivo uso di consulenze e incarichi esterni, pagati profumatamente. Come non dar loro ragione? L'arroganza dimostrata in questi anni da quei sindaci che detengono la maggioranza in Scrp (ricordiamo tutti il termine di "sindaci pecoroni" usato dalla prima cittadina di Crema, Stefania Bonaldi ) è stata evidente nella gestione di molte situazioni. Un esempio su tutti : è sicuramente giuridicamente corretto ma non rispettoso nei confronti dei soci, che sono sindaci e amministratori, vendere cinque milioni di azioni A2A, informare successivamente l'assemblea, e accantonare ben settecentomila euro per eventuali problematiche legate all'operazione A2A-LGH. Poco eleganti inoltre le affermazioni di Casorati, sindaco di Casaletto Ceredano e coordinatore dell'Area Omogenea Cremasca, che paventa il rischio del licenziamento per i dipendenti, causato dall'uscita dei sette sindaci. Il bilancio di Scrp, come dichiarato, è "floridissimo'' e quindi i dipendenti non devono avere preoccupazioni per il loro futuro, caso mai forse potrebbero ''allarmarsi'' gli amministratori e i consulenti esterni per i loro sostanziosi emolumenti.