Spino d'Adda, 08 maggio 2016

C'eravamo tanto armati... E si continua ad armarsi a Spino d'Adda perché quando la coppia scoppia, è guerra senza esclusione di colpi. La coppia scoppiata è quella di sindaco e vice sindaco uscenti. Paolo Riccaboni e Luciano Sinigaglia hanno deciso di dividere le proprie strade e di presentarsi con due liste diverse alle elezioni del 5 giugno prossimo. Con morti e feriti. Se da una parte è stato scomunicato Carlaberto Carpani, leghista che ha voluto fare il fatal rifiuto aggregandosi alla lista di Riccaboni, dall'altra mal si digeriscono gli attacchi pubblici della supporter numero uno del sindaco uscente, Silvia Tozzi, da anni preziosa consigliera a titolo gratuito del primo cittadino, ma adesso ingombrante pasionaria della lista di Riccaboni, per la quale non si risparmia. Anzi, a sentire gli altri, troppo spesso spertica. E in un clima di guerra caldissima, ecco venir fuori una storia di procura. Qualcuno ricorderà che Sinigaglia passò le pene dell'inferno mesi addietro quando, rispondendo via internet dal sito della maggioranza a uno spinese che gli chiedeva se lui fosse razzista, confermò l'insinuazione. Peccato che dall'altra parte del web non c'era Sinigaglia, ma un'altra persona. Il vice sindaco, per amor di patria, tacque sulla questione, si prese i rimproveri, cercò di aggiustare il tiro, sperando che tutto venisse dimenticato in fretta. Ma oggi Sinigaglia esce allo scoperto: "Per entrare nel sito dell'amministrazione e rispondere ai cittadini ci vuole la password che conoscono in tre: un assessore, che non sono io, il sindaco e Silvia Tozzi. Bene, se volete sapere chi ha scritto quella frase, chiedete proprio a lei". E scoppia l'iradiddio, con minaccia di denunce da una parte e dall'altra.

Nella foto, Luciano Sinigaglia e, nella gallery, Silvia Tozzi e Paolo Riccaboni (a destra con la fascia di sindaco)