Crema, 02 luglio 2019

Tutto esaurito per il primo concerto degli “Unici”: l’Auditorium Manenti ha raccolto domanica sera un pubblico vivace, partecipe e generoso, spinto dalla curiosità suscitata da un programma musicale a dir poco alternativo. I Procol Harum con un intro di Bach, musica classica unplugged che cede il passo al migliore Pop anni Sessanta, con iniezioni di tradizione strumentale di livello. Il tutto in orchestra; con l’innesto della soprano Ayako Suemori che intona There is a house in New Orleans sulle note dello splendido brano che qualcuno ricorda eseguito dagli Animals. E poco dopo delizia il pubblico con un emozionante Lascia ch’io pianga di Händel.

Violino e violoncello al posto della chitarra, clavicembalo e pianoforte, contrabbasso, batteria e organo: gli “Unici” esplorano in modo anticonformista un mondo musicale che spazia nei secoli e che tuttavia trova la sua quadra nella professionalità e nella passione dei vari componenti.

E’ stata la prima di una serie di serate organizzate con lo scopo di contribuire a sostenere gli studi di un giovane o una giovane che dimostri passione e capacità musicali.

Per questo motivo ad aprire il concerto è stato Giacomo Ravasio, violoncellista dodicenne di grande tecnica ed espressività. E poi a seguire Elena Marazzi (violino), Annalisa Ravasio (pianoforte), Clorinda Giardina (vocalist), Marco Ravasio (violoncello), Emanuele Vinci (contrabbasso), Roberto Bassi (batteria), Romano Bolzoni (organo), musicisti con esperienze, sensibilità e culture diverse ma con la medesima, appassionata, serissima volontà di giocare con la musica.

Nella foto, il pubblico in sala e il concerto