Crema, 15 giugno 2016

La polemica in corso sulla data dell'elezione del prossimo presidente della Provincia di Cremona è surreale.
Non tanto per il contenuto in sé, quanto per il fatto che se ne parli come se fosse qualcosa di scontato.

Ma le Province non erano state abolite dal Governo Renzi nel 2014?
E non sono state nuovamente abolite dal Governo Renzi con la revisione costituzionale del 2016?
Si domanderanno i cittadini cremonesi.
La risposta è ovviamente no!
La prova sta nell’indizione della procedura per le nomine del nuovo Presidente e del nuovo consiglio.
E le chiamo “nomine”, non “elezioni”, perché a scegliere il nuovo Presidente e i nuovi consiglieri provinciali non saranno i cittadini ma le segreterie locali dei vecchi partiti. Compresi quelli che da giorni polemizzano sulla data delle nomina della nuova Provincia.
Quindi nessuna abolizione delle Province, nemmeno se passa la disastrosa revisione della Costituzione voluta da Renzi, ma solo abolizione delle elezioni dei consigli provinciali.
La stessa cosa che si sta facendo con il Senato, dove non si aboliscono i senatori ma gli elettori che li votano.

Il “retropensiero” sulla scelta della data e sul suo collegamento ad accordi interni che i partiti faranno nelle segrete stanze per spartirsi le poltrone mi sembra irrilevante rispetto al dato politico davvero importante: le menzogne del Governo sulle Province e sulla loro abolizione.

Chiunque a novembre sostituirà Vezzini nel ruolo di presidente provinciale agirà come il suo predecessore, cioè farà quello che il partito di riferimento, e non gli elettori, gli dirà di fare.

Nella foto, Toninelli