Crema, 26 aprile 2019

Torna a Crema il pianista siriano, dopo il clamoroso successo dello scorso anno all'auditorium Manenti.

Aeham Ahmad, classe’89, pianista. Lavora nel negozio di strumenti musicali di suo padre, violinista non vedente. Porta il suo pianoforte in strada con un carretto e canta per la gente stremata dall’assedio delle truppe di Assad, dai jihaidisti, dai bombardamenti e dalla fame. Aeham Ahmad diventa"il pianista di Yarmuk", campo profughi palestinesi alle porte di Damasco.

On Tour

I video che lo ritraggono suonare sui cumuli di macerie fanno il giro del mondo e tutto il mondo conosce la sua storia. Ma il giorno del suo compleanno arrivano i miliziani dell’Isis e bruciano il suo pianoforte, in quanto "haram”. A quel punto Aeham Ahmad decide che è giunta l’ora di partire e percorre le migliaia di chilometri che separano Damasco da Berlino a piedi, su bagnarole di fortuna, autobus devastati, solo con uno zaino in spalla e la miseria a tracolla.

In Germania trova rifugio in un vecchio motel abbandonato, dove c’è un pianoforte. Ricomincia a fare ciò che faceva a Yarmuk, suona e canta per i bambini sballottati dall’esilio. Riprende a suonare, inizia a fare concerti e riceve un premio per il suo impegno a favore dei diritti umani. Realizza anche un disco Music For Hope (Self), incontra Angela Merkel, Martha Argerich e conquista il premio Beethoven.

In Germania è appena stata pubblicata la sua biografia "Und die Vögel werden singen” (Fischer) che uscirà in Italia la prossima primavera.

Nella foto, il pianista che suona tra le macerie