Regione, 27 maggio 2020


“Con l’elezione di una presidenza non neutrale, la Commissione d’inchiesta non ha senso di esistere: è una farsa e, a questo punto, valuteremo di fare una commissione d’inchiesta delle minoranze poiché, da Regione, sembra non vogliono raccontare la verità ai cittadini. Alle minoranze spetta la presidenza della Commissione e le nostre indicazioni, con 28 voti su di un candidato, sono state chiarissime. La maggioranza ha eletto una sua candidata, che fa parte di Italia Viva, partito che oggi entra a tutti gli effetti nel centrodestra.

È lo stesso gruppo politico che proprio questa mattina ha salvato Salvini da un processo a Roma. Evidentemente la Lega gli ha restituito il favore in Lombardia e, visti i gravi errori che ha commesso nell’emergenza, ha scelto una commissione d’inchiesta schierata a suo favore.

Non parteciperemo ai lavori di una Commissione d'inchiesta che non offre nessuna garanzia per una valutazione imparziale della gestione dell'emergenza Covid della Regione Lombardia e un discorso complessivo sulla sanità lombarda”, così il consigliere Degli Angeli del M5S Lombardia sull’elezione di Patrizia Baffi alla Presidenza della Commissione d’inchiesta regionale sul Covid-19.


Anche il Pd protesta. Strappo istituzionale, ieri pomeriggio in Consiglio regionale, sulla commissione d’inchiesta sulla gestione dell’emergenza Covid in Lombardia. Nel primo pomeriggio, a Palazzo Pirelli, la maggioranza Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia ha eletto la consigliera regionale di Italia Viva Patrizia Baffi alla presidenza della commissione, ignorando per la terza volta il candidato indicato da PD e M5S, che contano 27 consiglieri su 31, nonostante lo Statuto regionale preveda che il presidente sia indicato dalle minoranze. Pd e M5S avevano indicato il dem Jacopo Scandella, ma la maggioranza ha fatto valere la forza dei numeri, eleggendo l’autocandidata Patrizia Baffi di Italia Viva.

A quel punto, Pd e M5S, dopo aver chiesto a Baffi di sottrarsi dal gioco della maggioranza, hanno abbandonato i lavori e hanno preso la decisione comune di ritirare i propri sei componenti e di dare vita a una propria commissione alternativa. 

“Da parte di Lega e alleati c’è stato uno strappo istituzionale gravissimo” attacca il capogruppo PD Fabio Pizzul. “La maggioranza si è arrogata il diritto di scegliersi un presidente di comodo per una commissione che dovrebbe essere di garanzia per tutti, soprattutto per i cittadini lombardi. Questo non è accettabile, perché significa che la maggioranza che governa in Regione non intende farla funzionare con la necessaria trasparenza e imparzialità. Questo per noi significa che non ci sono le condizioni per fare luce su quanto è accaduto in Lombardia durante la pandemia. Noi formalizzeremo le dimissioni dalla commissione d’inchiesta dei nostri componenti e daremo vita, insieme ai colleghi dei Cinque Stelle a una commissione alternativa per fare ciò che avremmo voluto fare nella commissione ufficiale, ovvero cercare le risposte da dare ai cittadini lombardi che hanno sofferto duramente.”


Nelle foto, la protesta dei grillini