Crema News - La preghiera del sindaco

Castelleone, 28 marzo 2020

I suoi concittadini lo chiamano “Virgilio” perché si è preso la responsabilità di accompagnare i morti nel loro ultimo viaggio, al cimitero. Lui è Pietro Fiori, insegnante e sindaco di Castelleone, uno dei comuni dove il Covid-19 sta picchiando più duramente (vedi pagina necrologi dedicata sul nostro giornale). I funerali, per decreto, sono proibiti: una benedizione veloce al cimitero e poi la sepoltura. Fiori c’è, a rappresentare idealmente quanti vorrebbero, ma non possono, dare l’ultimo saluto al defunto. “Da quando è iniziata l'emergenza coronavirus – ha raccontato a La 7, intervistato da Tiziana Panella - contiamo più di un centinaio di persone positive e dal primo marzo ne sono morte oltre trenta, a fronte di cinque decessi dello stesso periodo dello scorso anno. Qui è fortemente sentito l'onoranza del defunto. Tutta la comunità si stringe, nelle camere mortuarie, attorno ai suoi parenti e questa è la cosa che ci manca di più. Ferisce proprio. La bara viene portata direttamente chiusa nel cimitero del paese e c’è una piccola cerimonia funebre alla quale partecipano pochi famigliari. Io, come sindaco, vado al cimitero, mi metto discretamente in disparte, recito una preghiera e saluto da lontano i famigliari che si sentono abbracciati. Il lutto di ognuno è il lutto di tutti e io, come primo cittadino, cerco di portare in questi momenti l’abbraccio di tutto il paese”. 

Sono giorni duri e difficili e il sindaco racconta anche un altro episodio. "Giorni fa un industriale mi ha regalato uno scatolone di mascherine. Le ho portate alla Brunenghi (Rsa del paese, dove ci sono molti anziani) e le ho passate a un'impiegata dal balcone. quella donna si è commossa: quelle mascherine oggi valgono più di un gioiello".


Nella foto, il sindaco Pietro Fiori