Crema News - La riflessione

VI  Domenica di Pasqua      anno A


La Parola:     At 8,5-8.14-17  Sal 65  1Pt 3,15-18  Gv 14,15-21::


+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi. Non vi lascerò orfani: verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi. Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».

Parola del Signore


Inutile far finta. Celebriamo questa Domenica nell'atteso di domani, quando finalmente le celebrazioni, pur con tante attenzioni e qualche limitazione, saranno di nuovo segno evidente della comunità dei credenti in Cristo radunati dal suo amore per rinnovare il sacrificio eucaristico, centro della vita cristiana. Oltretutto anche il vangelo di oggi ci invita a vivere nell'attesa. Il tempo pasquale si avvicina al compimento e aspettiamo con gioia il dono promesso da Gesù, lo Spirito Santo che si rinnoverà per tutti noi nella prossima festa di Pentecoste, tra quindici giorni. Ma la bella profezia di Gesù si potrà realizzare solo ad una condizione, e la parola decisiva delle parole ascoltate oggi è proprio la prima: se mi amate. Il nostro Signore ci conosce bene e non da nulla per scontato; anche se ci ritroveremo presto insieme per la celebrazione della S. Messa, ciò che conta per lui non è la presenza, o le modalità e la qualità della partecipazione. Tutto parte sempre dall'amore per lui e per la sua parola e se decidiamo di osservarla, mettendo in pratica i suoi comandamenti. Questi mesi di digiuno eucaristico dovrebbero averci insegnato non solo ad avere fame del suo corpo ma anche e sopratutto ad essere capaci di vivere quotidianamente in comunione con lui perché il nostro culto spirituale si concretizzi in una vita coerente al vangelo. Forse facciamo ancora in tempo. Dobbiamo approffittare4 dei prossimi giorni in attesa della Pentecoste per riprendere la partecipazione completa e fruttuosa alla S. Messa consapevoli che davvero è bello e gradito ritrovarsi come comunità, ma che questo diventa anche un bell'impegno, molto esigente, perché dobbiamo dimostrare con i fatti di essere veri discepoli di Gesù. E sappiamo bene che amare lui è possibile solo se sappiamo riconoscerlo nei nostri fratelli per condividere con loro tutto l'amore che abbiamo ricevuto. Probabilmente solo adesso, nell'imminenza della ripresa delle celebrazioni comunitarie, finalmente ci chiediamo se davvero siamo degni di poterci sedere accanto a lui per partecipare al suo sacrificio insieme ai nostri fratelli. Se vogliamo godere appieno della salvezza che lui ci offre siamo chiamati a dare la nostra vita, senza aspettare un momento particolarmente tragico per diventare anche noi eroi, come tanti medici ed infermieri in questo tremendo periodo, ma cominciando subito a compiere gesti di amore concreti verso tutti, cominciando proprio dai più vicini, quelli di casa nostra. Anche se dobbiamo sempre mantenere il metro di distanza non possiamo rinunciare a compiere il bene, cominciando a liberare il nostro cuore da inimicizie e risentimenti, aprendo gli occhi di fronte alle sofferenze e necessità altrui e sapendo donare concretamente quanto possiamo per alleggerire le preoccupazioni e i disagi di quanti sono nel bisogno.


Nella foto, don Natale Grassi Scalvini, autore della riflessione


Sul mio canale youtube è disponibile la registrazione video della riflessione: https://youtu.be/slz0dTqZSOc