Crema News - La riflessione

VII  Domenica di Pasqua Ascensione del Signore  anno A


La Parola:     At 1,1-11  Sal 46  Ef 1,17-23  Mt 28,16-20


+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

Parola del Signore


La festa della Ascensione è sicuramente molto particolare. Una prima riflessione che ci viene spontanea è che in effetti non c'è tanto da festeggiare. Un po' come i nostri amici che han compiuto gli anni in questi ultimi due mesi in piena emergenza sanitaria. Anche se facevamo loro gli auguri la risposta spesso era disarmante: qui non c'è molto da festeggiare. Ed in effetti lo stesso evangelista Matteo, pur raccontando il fatto e riportando le parole di Gesù non conclude il suo Vangelo con il particolare glorioso della Ascensione, ma si ferma appena prima. E per ricordarci che Gesù prima di lasciarci, pur avendo ricevuto ogni potere in cielo e in terra, poi manda i suoi umili Apostoli, cioè noi, a battezzare e insegnare le sue parole. Come dicevamo già domenica scorsa, è certamente un bell'impegno, ci sentiamo onorati della fiducia di Gesù ma forse anche caricati di un compito che spesso riteniamo troppo gravoso per noi, e ci piacerebbe lasciarlo ai Santi. Ma se diciamo che oggi è festa, in realtà un motivo c'è. Noi non possiamo stare imbambolati a guardare il cielo aspettando che torni lui, da un momento all'altro, a sistemare tutto. Ma siamo piuttosto chiamati a mettere tutta la nostra buona volontà e le nostre capacità nell'opera che lui ci ha affidato, quella di diffondere il Vangelo e la sua Parola, sicuri che lui è sempre e comunque con noi, specialmente per sostenerci nei momenti più faticosi. Sappiamo bene che la parte più impegnativa non è il battezzare e neanche l'insegnare tutto ciò che lui ci ha comandato, ma piuttosto il cominciare noi per primi a vivere con coerenza il nostro Battesimo. In un mondo sconvolto dalla emergenza sanitaria con tutti i risvolti negativi sulla economia e sui rapporti personali, il rischio di preoccuparci solo delle cose materiali e concrete è forte. Invece sappiamo che la festa della Ascensione è piena di gioia perchè adesso Gesù per poter stare sempre con noi ci manda il suo Spirito e questo ci può davvero aiutare a riempire di senso e valore anche tutte le nostre attività terrestri. Viviamo davvero con gioia questi giorni prima della Pentecoste per preparaci alla pienezza della gioia Pasquale che riempirà la nostra vita.


Nella foto, don Natale Grassi Scalvini, autore della riflessione


Sul mio canale youtube è disponibile il video della riflessione: https://youtu.be/tPA87xlqen8