Codogno, 08 agosto 2020


"Grazie a Lorenzo per questa corsa, serve per mantenere la memoria attiva. Io sono quello di prima, anche se fisicamente mi manca ancora qualcosa".

E' Mattia, il paziente uno di Codogno, aggredito dal coronavirus a febbraio, che questa mattina alle 9.30 ha incontrato Stefano Degani, il runner di Crema che sta correndo nella zona rossa, 107 chilometri, per tenere vivo il ricordo di quel che tutti abbiamo passato e mantenere la guardia alta. Organizzato dai runner di Aperunning di Crema, partito stamattina intorno alle 6 da piazza del Duomo, alle 9.30 Degani ha fatto la prima tappa a Codogno e lì ha trovato ad attenderlo i podisti del paese e Mattia, il paziente uno, anche lui runner di ultramaratone. Uno scambio di magliette, qualche convenevole, foto di rito e poi Degani ha ripreso la corsa che lo porterà a Cremona e poi di ritorno a Crema, passando per Pizzighettone e Castelleone. Ma l'occasione per un'intervista a Mattia non l'abbiamo lasciata a scappare.

Come è uscito da questa esperienza?

"Direi bene. Io non sapevo che cosa avevo. Pensavo a una polmonite dalla quale poi sono guarito".

Quando si è reso conto?

"Circa un mese dopo, il 19 marzo, quando mi è stato dato un cellulare con il quale ho potuto parlare con mia moglie. E lì ho scoperto tutto e quel che stava avvenendo"

Quali conseguenze ha riportato dalla malattia?

"Nessuna. I polmoni non hanno cicatrici e fisicamente sto bene. Per la verità mi sto allenando per tornare quello di prima mi manca ancora un po'. Adesso arrivo a correre per 10, 12 chilometri. Prima ne facevo molti di più. ma tornerò".

E sua figlia?

"Giulia è uno spettacolo. E' lei che ha dato a me e mia moglie tanta forza".

Le capita di essere riconosciuto?

"A Codogno sì, ma è diventata una cosa normale. Mi chiedono come sto, mi salutano, facciamo due chiacchiere. Fuori molto spesso non sanno chi sono e non mi domandano nulla"

Qualcuno la importuna?

"Non mi è mai capitato, ma a volte sui social leggo cose assurde. Ho imparato a non darci troppo peso".


Nelle foto, Degani con Mattia e il gruppo dei podisti di Codogno con quelli di Aperunning