L’incontro del Governatore della Lombardia, Roberto Maroni, e i sindaci della provincia di Cremona, che si è tenuto venerdì a Cremona, ha evidenziato:

- il ruolo totalmente marginale dell’Area omogenea cremasca, nei progetti di riorganizzazione territoriale come si è colto dalle relazione dello stesso governatore Maroni, ma soprattutto dagli interventi del presidente della provincia Carlo Vezzini e del sindaco di Cremona Gianluca Galimberti i quali non l’hanno mai citata.

- l’accettazione senza nessuna osservazione critica di un’aggregazione della provincia di Cremona con Mantova, con Cremona subalterna a Mantova in cambio di un piatto di lenticchie o poco più. E ci riferiamo alla realizzazione dell’autostrada Cremona-Mantova e del potenziamento della rete ferroviaria Cremona-Milano, ma per la tratta che transita per Codogno e non per Crema.

- l’impossibilità di identificare l’Area omogenea con un’Area vasta e quindi di giocare un ruolo autonomo crenasco di interlocuzione diretta con la regione.

-l’assenza di ogni riferimento al ruolo che, comunque, anche in un’Area vasta, qualunque essa sia potrebbe svolgere il Cremasco.

Respingiamo questa impostazione e chiediamo ai nostri consiglieri provinciali di inviatre il presidente CarloVezzini di attuare l’articolo 9 dello statuto provinciale .

«Le aree omogenee sono determinate secondo caratteristiche geografiche, storiche, culturali, sociali ed economiche. Le aree omogenee costituiscono l'articolazione territoriale entro la quale promuovere lo svolgimento delle funzioni fondamentali della Provincia e le ulteriori funzioni eventualmente attribuite dalla legge, nonché favorire l’attuazione del processo di aggregazione delle funzioni fondamentali dei Comuni, mediante convenzioni, Unioni di Comuni o fusioni di Comuni. Sono costituite con deliberazione dell'Assemblea dei Sindaci, su proposta del Consiglio provinciale».

Lo stesso articolo 8 evidenzia: «Possono essere costituite aree omogenee sovraprovinciali per specifiche esigenze e necessità di gestione di servizi, attività ed esercizio delle funzioni.»

Ebbene chiediamo di utilizzare questa possibilità fornita dallo statuto provinciale e invitiamo i sindaci del cremasco di unirsi per percorrere questa possibilità di costituire aree omogenee anche sovra provinciali.

A tal proposito si invita il coordinamento dei sindaci dell’area omogenea a cercare contatti e intessere un dialogo con i territori vicini, soprattutto con il lodigiano, per sondare, appunto la possibilità di entrare a far parte dell’area metropolitana, realtà a nostro avviso più affine con le esigenze del territorio cremasco, oltre ad essere una realtà geograficamente più vicina e funzionale.

Pensiamo che sia giunto il tempo che pararallelamente a dibattiti, incontri e convegni debbano essere intraprese azioni più incisive.

I sindaci