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Crema, 19 dicembre 2018

Dopo anni difficili il tennis italiano è tornato a sorridere in questo 2018 giunto ormai alle battute finali. Guidato dalle imprese dei vari Fognini, numero tredici del mondo, Cecchinato, Berrettini e Seppi, il nostro movimento sembra aver imboccato la strada giusta per tornare ai livelli degli anni '70. Una crescita che non si limita alle magnifiche vittorie dei quattro alfieri ma che trova spinta anche dai risultati giovanili dove stanno emergendo talenti come Lorenzo Musetti (ai quarti di Wimbledon Juniores 2018) e Alessandro Coppini. E oggi parleremo proprio di Coppini, tennista cremano classe '98 reduce dalla prima stagione nel mondo dei “grandi”.

Coppini nasce a Crema il 1 maggio 1998 e si avvicina al tennis dopo un'esperienza di buon livello nel calcio giovanile. Ma è la racchetta la sua vera passione. Una passione che lo porterà a bruciare le tappe e a entrare nel circuito challenger a soli 19 anni.

Nel 2017 Alessandro esordisce nel tabellone principale del Torneo Città di Como, primo italiano della sua classe d'età a riuscirci. Una grandissima opportunità arrivata grazie a una wild card che il ragazzo si è conquistato punto su punto. Coppini ha infatti vinto dominando quattro delle sei tappe del circuito di pre-qualificazione ideato dagli organizzatori dell’appuntamento lariano (vittorie al Circolo Tennis Giussano, al Tennis Club Lecco, al Tennis Como e al Tennis Center Tavernola), ha conquistato la prima testa di serie del Master conclusivo a quattro per poi battere in ordine Federico Lucini e l'amico-rivale Andrea Zanetti (anche lui di Crema e compagno di squadra nel campionato italiano di A1).

E dopo quell'ottimo risultato arrivato a Como, Coppini non si è più fermato. In questo 2018 ha proseguito l'attività nei vari appuntamenti di qualificazione del circuito Challenger e si è cimentato per la prima volta nei tornei Futures, ottenendo importanti piazzamenti soprattutto in Egitto a inizio anno e in Italia nella seconda metà della stagione agonistica.

Un'attività, quella nei circuiti propedeutici all'Atp, che Coppini porterà avanti anche nel 2019 e di cui sarà interessante seguire i progressi anche attraverso l'evoluzione delle quote sul tennis di BetStars. Progressi che dovranno partire per forza di cose dai miglioramenti tecnici e di tenuta mentale.

L'obiettivo primario è infatti quello di continuare ad allenarsi per affinare i punti di forza e correggere i difetti maggiori che al momento riguardano la risposta al servizio e la tecnica di ricerca della palla. E per compiere il salto di qualità definitivo, Coppini ha deciso di spostarsi di qualche chilometro e di affidarsi agli insegnamenti di Stefano Parini e alla supervisione di Stefano Pescosolido, ex tennista top 100 e oggi tecnico federale.

Dalla sua Coppini ha un dritto estremamente preciso e “pesante” e una capacità di muoversi per il campo non comune per un ragazzo della sua età, probabile retaggio dei trascorsi calcistici. Se il servizio è già di buon livello, va migliorata la forza nella parte superiore del corpo per affrontare le lunghe sessioni di gioco che il tennis dei circuiti maggiore impone.

Due i punti di riferimento del ragazzo di Crema: Grigor Dimitrov per lo stile di gioco e Andy Murray per la capacità di adattarsi a ogni superficie e per le incredibili doti difensive e di mobilità. Obiettivo per il futuro? Quello di entrare prima possibile nei primi 1000 al mondo e tra qualche anno nella top 100.

Sogni ambiziosi per un ragazzo con una grande etica del lavoro e che accanto all'attività individuale sta portando avanti l'impegno nel massimo campionato nazionale con il Tennis Club Crema, in gara in A1 per il sesto anno consecutivo. Un gruppo estremamente affiatato in cui le colonne sono gli ex top 100 Adrian Ungur e Andrey Golubev e i loro sostituti Riccardo Sinicropi e Nicolae Daniel Frunza. Ma soprattutto un gruppo che può vantare una nidiata di giovani talenti come lo stesso Coppini, Filippo Mora, Lorenzo Bresciani e Samuel Vincent Ruggeri destinati a scrivere pagine importanti del tennis italiano.


Nella foto, Alessandro Coppini