Crema, 16 settembre 2016

Esperienza quotidiana di un povero ciclista!

In vista degli eventi celebrativi di Crema City bike, in programma domenica prossima, vorrei narrare la ‘storia’ del difficile ‘percorso ciclabile’ relativo alla direttrice Ombriano-Crema.

Premesso che il quartiere in questione – popolato da circa 6.000 persone e ubicato a 3 chilometri dal centro cittadino - non ha a disposizione un sistema di trasporto urbano adeguato - fatta eccezione per gli orari scolastici, quindi le prime ore della giornata - e che tale non può certo considerarsi il sistema di trasporto a chiamata, rappresentato dal Mio Bus, l’unica modalità di raccordo con il centro cittadino resta l’automobile privata, con i relativi costi privati e sociali, o la bicicletta, per i più abili e fisicamente in forma.

Tuttavia, il povero cittadino ‘ecologista’ si avventura quotidianamente su un percorso non tanto dissimile da quello della Parigi-Dakar, incontrando molti ostacoli e armandosi, necessariamente, di una buona dose di equilibrismo.

Egli si troverà a dover superare ben 63 transenne che stringono la carreggiata, costringendolo a una sorta di passaggio alternato con gli altri ciclisti incrociati in senso inverso; incontrerà molti pedoni, sullo stesso percorso, diretti per lo più all’ipermercato, carichi di pesi oppure affiancati gli uni agli altri per farsi compagnia, e quindi gli tornerà molto utile uno squillante campanello; all’altezza del semaforo di via La Pira, forse, farà fatica a passare perché altri ciclisti saranno lì ammassati in attesa del verde, per poter attraversare; dopo non poche fatiche, frenate, riprese e ‘suonate’ di campanelli, arriverà al cimitero, dove lo attenderà il sottopasso, pericoloso in discesa e faticoso in salita; ma, oltre lo stadio Voltini, troverà un budello, non quello famoso di Alassio ma un tratto in cui la bicicletta e il pedone si troveranno ad avere spazi distinti e larghi fino a 70/80 cm. ciascuno, per il doppio senso, naturalmente; poi, attraverserà le strisce di via C. Urbino - con il flusso automobilistico che gli arriva da dietro - ma qui può contare sulla comprensione dei patentati che, normalmente, rallentano per dare la precedenza, anche senza pretendere che scenda dalla due ruote, replicandogli il favore quando si ritroveranno sulle strisce di via Adua; mentre, sul ponte del Cresmiero, un vistoso cartello (solo in andata) lo obbligherà a scendere e ad accompagnare la bicicletta a piedi oltre il ponte, per avventurarsi sul nuovo tratto ciclabile di viale Repubblica, frutto delle recenti controverse revisioni dei flussi di traffico di Porta Ombriano, dove cambierà carreggiata, a seconda che sia nel tratto precedente o successivo al plateatico del locale bar. Dopo il trafficato attraversamento di via Crispi, finalmente sottopasserà la Porta e, seppure un po’ sudato, si congratulerà con se stesso per aver tagliato il traguardo, un’altra volta sano e salvo.

D’altronde non esistono per lui alternative, se non quella di sperare che, prima o poi, diventino realtà le promesse fatte dall’Assessore Piloni in risposta a un’interpellanza del Consigliere Tino Arpini, trattata in Consiglio Comunale il 18 Maggio 2015, inerente la ‘messa a disposizione’ del tratto di ciclabile che da Ombriano arriva fino a via La Pira nel contesto e che è parte integrante del Piano attuativo residenziale denominato “Residence Ombriano”, ultimato da anni e per molti mesi anche messo in bella mostra con un’invidiabile illuminazione notturna, sebbene chiuso all’accesso pubblico. La promessa suddetta consisteva nel fatto che il collaudo dell’area, da parte degli Uffici tecnici, sarebbe avvenuto alla fine dello stesso mese dello scorso anno e, quindi, il nuovo tratto di ciclabile - realizzato dal privato e ceduto al Comune - sarebbe diventato finalmente fruibile. Di fine mesi ne sono passati altri 17 ma il ciclista attende ancora…fiducioso che si apra quel tratto di ciclabile, per ridurre le proprie fatiche e i pericoli di cui è disseminato il suddetto percorso.

TINO ARPINI “solo cose buone per Crema”