Crema News - Gli fu messo nome Gesù

Cremasco, 01 gennaio 2022

Primo Gennaio Maria Santissima Madre di Dio

La Parola: Nm 6, 22-27 Sal 66 Gal 4,4-7 Lc 2,16-21:

Dal Vangelo secondo Luca Lc 2,16-21

In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro. Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima che fosse concepito nel grembo.



Proprio ieri, ricambiando ad un amico gli auguri per il nuovo anno, gli chiedevo, scherzando un po’, se questa volta fossero degli auguri certificati e garantiti, visto che quelli dello scorso anno, sia in senso generale che anche a livello personale, non hanno funzionato molto bene. Ovviamente abbiamo poi convenuto che gli auguri si fanno proprio per questo: ben sapendo che i guai son sempre pronti ad arrivare, almeno cerchiamo di scongiurarli con qualche buon augurio fraterno e sincero. In realtà son sempre più convinto che la cosa più giusta da fare non sia tanto quella di scambiarci gli auguri ma piuttosto di partecipare con fede e gioia alla S. Messa del primo dell’anno per metterci subito sotto il manto protettivo della Vergine Maria, la madre Santissima del Signore nostro Gesù Cristo. Naturalmente non si tratta di un gesto di affidamento scaramantico, come se fosse un gesto superstizioso nella speranza che Maria ci liberi e ci salvi magicamente dai guai e dai dispiaceri. Nessuno di noi si illude che Maria sia sempre lì pronta a spianarci la strada e a liberarci dai mali come risposta sicura a qualche nostra preghiera, ma siamo ugualmente certi che la sua vicinanza e presenza nella nostra vita quotidiana sono segno inconfondibile dell’amore del Padre che ci dà la forza e il coraggio di affrontare i problemi della vita senza mai disperare e pronti a riprendere con la fiducia di chi sa di essere chiamato a compiere grandi cose con l’aiuto di Dio. Anche per quanto riguarda la pandemia, che nonostante tutte le precauzioni, i vaccini e le regole più o meno stringenti, continua a seminare panico e a suscitare risposte a volte contraddittorie e per nulla scientifiche, non sarà certo l’affidamento a Maria, magari compiuto anche in modo superficiale e distratto, a salvarci dal contagio. Ma sicuramente con l’aiuto della Madre di Dio possiamo sempre più comprendere quanto sia importante cercare di vincere il morbo non per salvaguardare semplicemente la salute e il personale benessere, per avere lunghi giorni di vita, ma piuttosto per poter donare la nostra vita ai nostri fratelli, cominciando da quelli di casa nostra, per dare sempre maggior gloria a Dio che ci chiama a cooperare alla costruzione di un mondo migliore. Il Signore è pronto a donarci un nuovo anno, nuovo tempo a nostra disposizione: ma per farne che cosa? A noi il compito di deciderci a non accontentarci di sopravvivere, chiudendoci in una egoistica difesa del- la nostra vita e del nostro benessere, ma di affrontare con speranza e fiducia le prove personali e comunitarie con la certezza che dando ciascuno il proprio contributo per il bene comune, davvero possiamo costruire un mondo sempre più simile al piano salvifico di Dio. Ma non aspettiamo il momento favorevole o la fine delle problematiche, cominciamo subito ad offrire tutte le nostre capacità e possibilità perché ogni attimo donatoci da Dio sia subito speso per il bene dei nostri fratelli e di tutti quanti incontriamo bisognosi di un aiuto.


Nella foto, Natale Grassi Scalvini, autore della riflessione, guarito dal coronavirus e in visita al Papa