Crema, 20 aprile 2019

Il vescovo di Crema, monsignor Daniele Gianotti, indirizza il suo saluto pasquale ai fedeli.

"La pietra scartata dai costruttori è divenuta la pietra d’angolo (Salmo 119, 22): questa frase risuo­na spesso nella liturgia del tempo di Pasqua, e vorrei farne il cuore di questo mio augurio pasquale.

La «pietra scartata» è Gesù Cristo: proprio lui, respinto dagli uomini, gettato via come si butta in di­scarica qualcosa di inutile, è stato accolto da Dio nella pienezza della vita che dura per sempre, e ci è stato dato come pietra di fondazione della creazione nuova, inaugu­rata dalla Pasqua. Secondo una «logica» spesso ripetuta nella Bibbia, Dio ha scelto, per dare compimento al suo progetto di salvez­za per l’uomo, ciò che agli occhi del mondo ap­pare debole, insignificante, ‘perdente’ (cf. 1Corinzi 1, 27-29); ha scelto addirittura Uno che è stato condannato a una morte infame, in mezzo a due de­linquenti.

C’è una ‘follia’ di Dio, in questa scelta (cf. 1Cor 1, 22-25): ma la Chiesa, e i cristiani, non possono fare altro che testimoniare quesa follia divina, e tornare ad annunciare ciò che agli occhi del mondo sembra insensato, ossia che il Crocifisso è risorto, che Egli è vivo!

E se Gesù Cristo, la pietra scartata, è vivo, e Dio lo ha posto come pietra d’angolo e fon­damento del mondo nuovo, allora c’è speranza: c’è speranza per tutto ciò che sembra per­duto, c’è speranza per coloro che si sentono scartati da un mondo che va troppo in fretta, c’è speranza per chi pensa di non contare nulla, per chi ha in sé anche sentimenti di rancore o sfiducia, per chi si sente stanco della vita…

Non è una speranza consolatoria: a patto che, anzitutto, quanti credono in Cristo ritrovin­o, celebran­do la Pasqua, un legame sempre più forte e pieno con il Signore risorto e, come i discepoli della pri­ma ora, sentano che Gesù dona loro lo Spirito Santo e li manda a testi­moniare, con la vita e con le parole, la novità e la bellezza del Vangelo.

Ma vorrei che l’annuncio della Pasqua parlasse anche a quanti hanno scartato Gesù Cri­sto dalla loro vita, lo hanno messo da parte, scegliendo di camminare su altri percorsi. Invito tutti, semplicemente, a chiedersi: perché Gesù Cristo, morto e risorto, non potrebbe essere il fondamento anche della mia vita?

Sì, la testimonianza che noi cristiani ne diamo è spesso fragile, piena di contraddizioni: ma perché scartare Lui? Perché non fargli credito, e ritrovare in Gesù Cristo le ragioni di una vita piena, autentica, le ragioni di una spe­ranza più forte della morte? Ne avremmo tutti bisogno. E, in ogni caso, questo è il mio augurio pa­squale alla società e alla Chiesa cremasca: che tutti possano in­contrare Gesù Cristo risorto, pietra scartata dagli uomini, ma scelta e preziosa davanti a Dio (cf. 1Pietro 2, 4), e scoprire in lui il fonda­mento di una vita buona, lieta e santa.

Buona Pasqua!".

Daniele Gianotti, vescovo di Crema