Crema News - I segni dal cielo e dalla terra

Cremasco, 28 novembre 2021

1a Domenica di Avvento anno C

La Parola: Ger 33,14-16 Sal 24 1Ts 3,12-4,2 Lc 21,25-28.34-36:

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina. State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio: infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».


Anche questa settimana, sarebbero tante le notizie da cui partire e ciascuno di noi probabilmente ha un avvenimento positivo o negativo particolarmente da ricordare. Eppure la notizia più importante della settimana è passata quasi inosservata. Martedì scorso, alle ore 07:30, ora italiana, dalla base spaziale di Cape Canaveral in Florida è partito un razzo “Saturn 9” con alcune testate nucleari destinato a sco trarsi con un asteroide di circa 200 metri di diametro ancora distante, per fortuna, 10 milioni di km. Pericolo scampato, per questa volta. E siccome di asteroidi così grandi da poter distruggere la vita sulla terra, ne arriva uno ogni 15mila anni circa, possiamo sperare di avere un po’ di tempo a disposizione. Proprio come diceva Riddick ciò di cui dobbiamo avere paura non è la fuori, da qualche parte, ma piuttosto dentro di noi. Anche Gesù infatti, quando parla di cataclismi in realtà non vuole spaventarci con le paure che vengono da chissà dove, ma piuttosto risvegliare la nostra attenzione ai veri pericoli: il male che noi uomini ci possiamo fare l’un l’altro e verso le cose, compresa la natura. Certamente possiamo sempre trovare qualcuno che è peggio di noi e sentirci così a posto perché noi non commettiamo azioni malvagie, ma in realtà con la nostra superficialità e la ricerca esclusiva del nostro benessere personale, anche senza arrivare alle dissipazioni e ubriachezze di cui parla Gesù, possiamo essere causa di molti mali anche con la nostra semplice indifferenza. La liberazione che ci promette il Signore è proprio quella dal nostro peccato e dalla nostra incapacità di farci carico del male che c’è attorno a noi, anche quando non è causato direttamente dalle nostre azioni. Se ognuno di noi cercasse la propria personale liberazione come raggiungimento del solo benessere materiale, saremmo davvero i più poveri degli uomini e sicuramente non potremmo dirci partecipi del cammino di costruzione del regno di Dio. Secondo la promessa di Gesù il Regno verrà, con o senza il nostro apporto. Il rischio grande è quello, non solo di non riconoscere la presenza del Regno e la sua crescita ma davvero di non essere giudicati degni di far parte della schiera dei Beati. Ormai, lo sappiamo bene, ciò che può capitarci dall’esterno non può distruggere la nostra amicizia con Dio, ma dal nostro interno, dalle nostre intenzioni, possono nascere tanti mali e difficoltà, per noi e per i nostri cari. Il tempo dell’Avvento è troppo breve, non possiamo permetterci ritardi. Già vediamo le luminarie, gli addobbi e le invitanti proposte al consumismo della nostra società: anche loro potrebbero aiutarci a prendere consapevolezza che il tempo è vicino. Troviamo presto tempo e spazio da dedicare al Signore perché lui ci illumini e ci guidi all’incontro con la sua presenza destinata a cambiare la nostra vita, perché possiamo tutti un giorno partecipare alla stessa sua gloria insieme a quegli angeli che, a Natale, canteranno: “Gloria in Cielo e pace in terra”.


Nella foto, don Natale Grassi Scavini, autore della riflessione domenicale