Crema News - La riflessione

XIII Domenica ordinaria anno A

La Parola: 2Re 4,8-11.14-16 Sal 88 Rm 6,3-4.8-11 Mt 10,37-42:

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli: «Chi ama padre o madre più di me non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me. Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà. Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato. Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto. Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».


Durante la settimana, dopo aver letto il brano del vangelo di oggi per preparare la riflessione, la prima cosa che ho fatto è stata: rileggerlo. In effetti suonano davvero molto strane e forti le parole di Gesù, tanto da sembrare addirittura incoerenti con il suo messaggio di pace, amore e servizio, prima in casa e poi verso tutti. Ma basta fermarsi un poco di più in riflessione e subito ci rendiamo conto che le parole provocatorie di Gesù hanno uno scopo ben preciso: aiutarci a fare una scelta decisiva e radicale per il Signore Gesù, riconosciuto come il senso più valido e importante per la nostra vita, il centro del nostro cuore, delle nostre scelte e delle nostre opere. Della divertente serie di film di genere fantastico, I pirati dei Caraibi, oltre alla bellissima colonna sonora, mi ricordo ancora che il capitano Jack Sparrow possedeva una bussola tanto strana e ricercata. Questa infatti non indicava il Nord geografico ma, in modo incredibile, riusciva a indicare la direzione verso cui tendeva il più grande desiderio del navigatore che se ne serviva. Davvero sorprendente, e certamente sarebbe uno strumento utilissimo per tutti, specialmente in un mondo come il nostro, dove sentiamo mille voci e diecimila proposte di vie da prendere, quando invece ci serve un'unica strada, quella che ci porta a Gesù. Forse ci spaventa la sua sincerità quando chiede e promette, a chi lo segue, una croce personale come condizione necessaria. Ma chi di noi può dire di essere senza croci o dispiaceri o difficoltà? Almeno Gesù ci dà la certezza che anche queste sofferenze hanno un senso, non sono solo avvenimenti che capitano, rendendo tristi o liete le nostre giornate. Fanno proprio parte della struttura della nostra esistenza di creature fragili, e sapere che lo stesso Signore, per primo, ha portato davanti a noi la sua croce, ci aiuta sicuramente non solo a sopportare le avversità, ma anche a trovarne il bandolo o almeno uno spiraglio di comprensione da cui intravediamo anche un significato positivo, in un progetto più grande, come quello che ci viene proposto da Dio. Non basta cercare soluzioni concrete e praticabili ai tanti problemi che ci assillano personalmente e come società. Ci occorre davvero un centro valido che, al di là di tutte le vicissitudini che viviamo, ci dia la serenità profonda di chi si sente amato e cercato per quanto di buono ciascuno di noi è. Infatti se basta offrire un bicchiere d'acqua per meritare una adeguata ricompensa, allora tutti noi possiamo trovare qualche semplice gesto d'amore e servizio per dimostrare la nostra disponibilità a seguire le indicazioni del Maestro e adeguare tutta la nostra vita al suo progetto perché abbiamo a partecipare pienamente al dono della vita eterna. 


Nella foto, don Natale , autore della riflessione, si riposa dopo una scalata in montagna


Sul mio canale youtube è disponibile il video della riflessione: https://youtu.be/aaJzXlOx3qw