Crema News - La riflessione

Prima Domenica Ordinaria: Battesimo del Signore   anno A


La Parola:      Is 42,1-4.6-7  Sal 28  At 10,34-38  Mt 3,13-17


+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui. Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare. Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».


La prima Domenica del tempo ordinario ci apre ai racconti della vita pubblica di Gesù a partire dal battesimo ricevuto da Giovanni. Anche se questo avvenimento ci porta in un attimo a trent’anni dagli avvenimenti del Natale appena rivissuti sappiamo bene che è ancora legato al mistero dell’incarnazione del Figlio di Dio. Fin dai primi secoli i Padri della chiesa hanno compreso anche il Battesimo di Gesù come una manifestazione, una Epifania, del nostro salvatore. Quindi prima di guardare avanti, desiderosi di ripercorrere le strade di Galilea con i discepoli, pronti ad assaporare gli insegnamenti di Gesù, le sue parole e le sue azioni, dobbiamo ancora gettare uno sguardo all’indietro. Come l’intera storia di Gesù acquista il suo pieno significato solo dopo aver vissuto con lui i giorni della sua passione, morte e risurrezione, così possiamo dire che gli eventi della sua infanzia si comprendono pienamente solo a partire dal Battesimo nel Giordano, quando il figlio di Maria, conosciuto come un umile falegname di Nazareth, viene presentato, dalla voce dal cielo, come il Figlio prediletto del Padre. Dobbiamo ammettere che solo adesso i segni che abbiamo adorato e pregato nel tempo natalizio diventano realtà. Non ci siamo illusi andando anche noi alla capanna a pregare un bambino deposto in una mangiatoia, con la speranza che possa davvero portare pace e benedizione su questa terra ancora martoriata dall’incomprensione, dall’odio e dalla guerra. Certo non dobbiamo pretendere che intervenga in modo magico e sovrannaturale per sistemare le cose e aggiustare i mille sbagli di noi uomini, ma sicuramente adesso abbiamo una possibilità, un accompagnatore che conosce la strada e il modo per cambiare innanzitutto il nostro cuore e poi il mondo che dipende dalle nostre scelte ed opere. Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, presenti durante questo Battesimo come anche al battesimo di tutti noi, sono davvero la garanzia che non siamo abbandonati su questa sfera lanciata a folle velocità in un infinito universo. Il Creatore di tutto questo osa farsi vicino a noi per aiutarci a dare senso e valore alla nostra esistenza quotidiana, perché siamo chiamati a realizzare, come Gesù, ogni giustizia voluta da Dio, cioè la sua volontà concreta che ci chiede di amare ogni giorno per rendere sempre più bello questo mondo da lui pensato per noi perché lo riempiamo di tutto il bene di cui siamo capaci.  


Nella foto, don Natale in montagna