Crema News - Morire di lavoro

Regione, 08 gennaio 2020

Sono 67 i morti sul posto di lavoro in Lombardia, sei nel territorio della provincia di Cremona. Sono i dati delle Ats (Agenzia di tutela della salute) e sono drammatici perché raccontano come, ancora adesso, sulla sicurezza si fa troppo poco. L'anno migliore del decennio era stato il 2015, con 31 infortuni mortali. Meno della metà dell'anno appena terminato. Dalle nostre parti, c'è il lattoniere volato dal tetto a Madignano, i due lavoratori morti nei pressi della Arvedi a Cremona, il lodigiano caduto dal cestello mentre stava potando una pianta ad Agnadello, del quale non si sa se sia morto per un infarto o per la caduta, il cremasco morto a Rivolta d'Adda a causa dello scoppio di un tubo pneumatico mentre tagliava dei rami e il sesto nel cremonese.

“Il 2019 in Lombardia ha registrato un triste primato, superando i dati del 2018 e in provincia di Cremona sono state registrate, fino allo scorso mese di novembre, 6 vittime, una in più rispetto al 2018. Per la nostra regione ormai si tratta di una vera e propria emergenza. Bisogna mettere in campo una seria azione di rafforzamento delle misure di prevenzione e controllo, che oggi mancano”. Il consigliere regionale del Pd Matteo Piloni commenta i dati appena pubblicati dall’Inail, relativi alle denunce di infortunio dello scorso mese di novembre e del periodo gennaio-novembre 2019. “Serve incrementare il personale per le attività di prevenzione, incentivare le attività di cultura della sicurezza, promuovere un sistema informativo per programmare le attività di prevenzione e monitoraggio, utilizzare le risorse derivanti dai controlli per rafforzare i progetti di prevenzione e prevedere incentivi alle imprese che investono in sicurezza”.

 

Nella foto, la scena del sinistro mortale di Rivolta d'Adda