Crema News - Seguiamo la stella

Crema, 06 gennaio 2022

Epifania del Signore

La Parola: Is 60,1-6 Sal 71 Ef 3,2-3.5-6 Mt 2,1-12

Dal Vangelo secondo Matteo Mt 2,1-12

Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: "Dov'è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo". All'udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: "A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: 'E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l'ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele'". Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: "Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo". Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro Paese.


Il proverbio lo conosciamo bene: l’Epifania tutte le feste se le porta... Forse dobbiamo riconoscere che per la nostra dieta è davvero meglio così, ma io devo confessarvi che un po’ mi dispiace. Praticamente nelle ultime due settimane abbiamo celebrato ben sette giorni di messe festive e devo dirvi che mi piace tanto poter celebrare l’eucarestia con una buona presenza di parrocchiani, senza nulla togliere, anzi lodando e ringraziando per la loro fedeltà, quei pochi che vengono anche nei giorni feriali. Ovviamente non posso pretendere che voi tutti possiate venire a partecipare tutti i giorni alla S. Messa, ma evidentemente sarebbe una esperienza bellissima e affascinante. D’altronde proprio voi che siete sempre attenti e partecipi alla celebrazione, oggi potreste prendere spunto dal Vangelo e ricordarmi che anche i santi Magi, dopo aver lodato e benedetto il bambino Gesù con tanti bei doni... se ne sono andati al loro Paese e di loro non abbiamo saputo più nulla. E io vi dico allora che in fondo mi dispiace per i poveri Magi. Saranno anche ricchi di oro, incenso e mirra, ricchi di sapienza e scienza, ma i poverini se ne devono tornare a casa senza sapere nulla delle stupende parole e dei divini insegnamenti che quel bambino, una volta cresciuto, darà a tutti. E nulla sanno degli esempi d’amore che lui ci ha dato, fino a morire in croce come un malfattore per liberarci dal male e dal peccato e donarci la vita eterna.

Sì! Davvero mi dispiace per i Magi. Ma poi mi dispiace anche per i tanti, magari anche conosciuti personalmente da me o da voi, che purtroppo anche quest’anno si sono avvicinati solo per un attimo al Signore Gesù, disposti a lasciarsi riscaldare solo per un momento dalla luce calda della sua venuta, accontentandosi poi solo di qualche botto e un po’ di spumante per illudersi di essere felici, senza neanche conoscere il motivo vero della nostra gioia: la presenza di Dio in mezzo a noi, venuto ad offrire la sua vita perché noi tutti abbiamo la vita eterna. Ma oggi è giorno di festa. Superiamo questi pensieri tristi e mettiamoci in- vece subito a disposizione del Signore perché la solennità della sua manifestazione al mondo trovi in ciascuno di noi un convinto testimone. Non solo perché celebriamo con gioiosa partecipazione i riti della nostra tradizione religiosa, ma soprattutto perché poi diventiamo annunciatori di quanto abbiamo veduto e ascoltato in questi giorni, tornando anche noi alle nostre case come i pastori, lodando Dio e parlando a tutti delle meraviglie da lui compiute. Mi dispiace contraddire il vecchio proverbio, ma parafrasando un canto di Giosy Cento, dobbiamo dire che davvero la nostra festa non finisce qui e la gioia che adesso riempie i nostri cuori possiamo portarla a tutti, nonostante le difficoltà e le prove che stiamo ancora vivendo e che magari ci verranno incontro nel nuovo anno appena iniziato. Il Signore è sempre con noi e ci accompagna e sostiene con il suo amore e la sua parola che ci guida alla salvezza.


Nella foto, don Natale, Grassi Scalvini autore della riflessione