Crema, 16 maggio 2016

Solo pochi giorni fa il sindaco Stefania Bonaldi enfatizzava l'aumento del 23 % di turisti a Crema nel 2015 e lo portava come importante obiettivo raggiunto dalla sua Giunta. Allo stesso modo poche settimane fa l'assessore Morena Saltini nella sua relazione al bilancio consolidato 2015 rimarcava le importanti collaborazioni messe in piedi dalla giunta e da Reindustria con gli operatori turistici locali. I dati però danno una diversa interpretazione. Nell'anno dell'Expo, nell'anno in cui milioni di visitatori da tutto il mondo sono atterrati a soli 40 Km da noi, la città di Crema ha avuto un incremento del tutto assimilabile ad altre città della provincia ben più distanti da Milano, come Cremona o Casalmaggiore. Considerando che in tutto il Cremasco sono arrivati una pioggia di soldi da bandi relativi all'Expo, certamente il risultato non può essere considerato "lusinghiero". Nessun "boom" turistico e, di conseguenza, nessun vantaggio degno di nota per gli operatori locali.

Quello che emerge è ancora una volta la scarsa attrattività del nostro sistema museale, un servizio che ci costa quasi € 400.000 all'anno e ancora molto lontano dall'essere in grado di attrarre non solo turisti, ma anche semplicemente scuole e studenti. La città di Crema deve essere in grado di attrarre in modo strutturale visitatori, attraverso una reale cabina di regia (ricordiamo le polemiche con Pandino relative al logo di Extraordinary) che sviluppi una seria rete tra gli operatori del territorio e valorizzando il patrimonio di Crema, troppo spesso abbandonato a se stesso da questa Giunta.

Nella foto, turisti in città