Crema News - Un miliardo per aria Crema News

Cremasco, 02 giugno 2018

Un miliardo di euro allo Stato e all’Unione Europea. È questa la richiesta dell’assessore regionale all’Ambiente Raffaele Cattaneo dopo la riunione del Tavolo aria, con i sindaci e gli operatori economici, che si è insediato questa settimana in Regione Lombardia. Entro l’estate la giunta regionale dovrà approvare il Piano regionale degli interventi per la qualità dell'aria (Pria), lo strumento di pianificazione quinquennale della Lombardia per prevenire l’inquinamento e ridurre le emissioni.

Per il M5S le risorse di stato e Ue sono fondamentali, previo l’inserimento della tutela dell’ambiente al primo posto dell’agenda politica regionale. I soldi, da soli, non bastano: serve un cambio di paradigma. La revisione del PRIA, che contiene imprecisioni e contraddizioni, è tra le priorità.

A partire dalla riduzione delle emissioni inquinanti delle auto. Da questo punto di vista, è fondamentale adottare un piano pluriennale teso alla conversione dei trasporti da stradali (gli unici che sono stati sostenuti in Lombardia) in ferroviari. Dobbiamo favorire la mobilità sul trasporto pubblico in tutta la regione e trasferite il trasporto merci da gomma a rotaia togliendo dalle strade lombarde il traffico pesante, alimentato esclusivamente da motori diesel.

Gli obiettivi del Pria (incremento dei servizi ferroviari del 20% e soprattutto del trasporto pubblico locale del 3%) sono del tutto insufficienti, la Regione Lombardia vive una quotidiana emergenza ambientale e sanitaria.

Non basta poi la sostituzione del parco auto lombardo per limitare l’inquinamento: devono essere ridotti drasticamente i veicoli circolanti.

Il Pria indica che per "ridurre la congestione stradale, specie nelle aree e lungo gli assi più trafficati (incrementando la velocità media di percorrenza del 6% e riducendo i perditempo del 6%)". È grottesco: l’aumento della velocità aumenta le emissioni.

È poi necessaria una regolamentazione delle emissioni sugli impianti domestici (già in atto), e devono essere riviste le politiche Regionali sugli impianti a biomasse per produzione di energia elettrica. Questi impianti, nonostante siano considerati verdi, sono sostanzialmente piccoli inceneritori con un impatto assolutamente non sostenibile di PM 2.5 e PM 1. E queste emissioni causano di migliaia di morti all'anno.

Dobbiamo poi rafforzare la rete del verde regionale. Parchi, alberi e aree verdi sono fondamentali per la mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici (legati anche alla qualità dell’aria) e per aumentare la resilienza dei sistemi urbani lombardi che ad oggi non sono in grado di affrontare la sfida degli obiettivi dell’Accordo di Parigi.

La regione deve essere garante dei suoli e delle aree verdi nelle città e opporsi alla cementificazione del territorio. L’aria è un bene comune.