Crema News - Blockchain, si fa

Regione, 12 febbraio 2020

Passa la proposta di inserire la blockchain, proposta dai grillini e che vuole far conoscere tutta la catena che va dalla produzione alle nostre case dei prodotti agricoli.

Soddisfatto Marco degli Angeli, promotore della proposta.

"Sì all’unanimità alla risoluzione del Movimento 5 Stelle Lombardia - dice Degli Angeli - che impegna la regione a collaudare esperienze di blockchain applicate all’attività istituzionale di Regione Lombardia nel settore agricolo e, in particolare, per la tracciabilità dei prodotti. Il consiglio regionale ha approvato anche un ordine del giorno del Movimento che amplia la portata della risoluzione con la sperimentazione della nuova tecnologia anche nel settore manifatturiero. In concreto questa tecnologia sostiene il made in Italy, valorizza la trasparenza dei processi produttivi e i prodotti di qualità consentendo una tracciatura chiara. Con la blockchain nel settore dell’agroalimentare il consumatore finale saprà cosa mette nel piatto”,

In particolare, fra le eccellenze lombarde, il comparto cosmetico, con oltre 500 aziende che esportano i loro prodotti in tutto il mondo, fa della Lombardia la regione leader del settore.

“La blockchain abbinata all’intelligenza artificiale sarà un valore aggiunto per le nostre imprese. Il M5S ha l’obiettivo di valorizzare la qualità dei nostri prodotti e delle nostra aziende e ostacolare le contraffazione. Con le nuove tecnologie si rilancia la regione e il Paese”, conclude Degli Angeli.

Anche il Pd, con Matteo Piloni, è soddisfatto della. decisione.

"La blockchain, il ‘registro digitale’, applicato all’attività istituzionale di Regione Lombardia nel settore agricolo e, in particolare, alla tracciabilità dei prodotti. Questo il cuore della proposta di risoluzione approvata ieri in consiglio regionale. I contenuti della risoluzione impegnano il presidente e la giunta a collaudare esperienze di blockchain con il compito finale di verificare la qualità e la certificazione della filiera del cibo che arriva sulle nostre tavole. Quando parliamo di sicurezza alimentare le banche dati devono poter offrire una interoperabilità assoluta e trasparente, anche in base a precise linee guida. Si tratta, quindi, di sfruttare le potenzialità della tecnologia rispetto alla produzione agroalimentare. Bisogna evitare costi più alti per il consumatore e minor competitiva del prodotto. Dobbiamo quindi porre molta attenzione a come vengono impiegate queste novità e quali saranno le conseguenze: la tecnologia deve migliorare il settore, soprattutto dal punto di vista della tracciabilità, e non avere effetti negativi. Molto occorre fare in questo senso per rendere la filiera agroalimentare sempre più trasparente e per garantire la qualità del cibo”.