Crema, 04 novembre 2019

Un contratto che fa acqua, quello tra la Sport management e il comune di Crema. Un contratto che prevede obblighi non mantenuti e garantisce guadagni importanti alla società che gestisce l'impianto, mentre la comune restano i mutui da pagare. E non solo. E' Andrea Agazzi, capogruppo della Lega a puntare di nuovo il dito sulla società, trovata con le dita nella marmellata perché ha staccato un biglietto non conforme proprio al consigliere comunale e nel mirino della Finanza di Verona (la Sport management ha sede in quella città). "E' impensabile mantenere un contratto con loro fino alla scadenza naturale, 2040, visto quel che succede. In tre anni di contratto - sottolinea Agazzi - la Sport management ha guadagnato, prima delle tasse, 1.360.000 euro, mentre al comune di Crema restano mutui da pagare per 3.5 milioni di euro, in scadenza tra il 2021 e il 2026 e 210mila euro l'anno da pagare per lavori eseguiti da Scs. Inoltre, il canone che la Sport management deve versare, 35mila euro l'anno, partirà nel 2026, mentre fino allora il comune non ricaverà nulla, a fronte di lavori per 608mila euro che la società deve eseguire ma sui quali è in ritardo", E a far arrabbiare il leghista è anche l'arroganza dei responsabili dello Sport management. Da un mese e mezzo sono stati chiamati per un'audizione in comune nella quale devono chiarire quel che fanno e rispondere alle obiezioni dei consiglieri, ma fanno orecchie da mercante e non hanno ancora scelto una data nella quale fissare l'appuntamento. “Infine, faccio presente – conclude Agazzi – che la società rifiuta di presentare i contratti stipulati con il personale e noi sappiamo che in alcuni casi i dipendenti sono chiamati a mansioni che non competono loro e non vuole mostrare le fatture di Padania acque dalle quali si potrebbe ricavare come la società ottemperi al ricambio dell’acqua delle piscine”.