Crema News - Disabili, più fondi, ma non basta

Regione, 19 febbraio 2020

L'amministrazione della regione Lombardia fa marcia indietro rispetto a quanto aveva deciso in merito all'assistenza dei disabili gravi e gravissimi. Questo anche grazie agli interventi di Pd e M5S che hanno fatto presente come il provvedimento andasse a incidere fortemente sulle famiglie che ospitano un invalido. “Se l’assessore Bolognini e la Lega hanno messo una pezza rispetto ai folli tagli di dicembre - sostiene Matteo Piloni, consigliere Pd - è solo perché le proteste delle famiglie e la nostra mozione in Consiglio regionale li hanno costretti a fare un passo indietro rispetto alla delibera di fine dicembre. Il governo ha messo per la Lombardia 90 milioni, mentre la Regione a guida leghista ne ha trovati 23, di cui 13 stanziati per il voucher che però ha numeri risibili: stiamo parlando per Cremona di 37 persone (35 minori, 1 adulto e 1 anziano nel 2019) e per Crema di 23 persone (19 minori e 4 adulti). È stato inoltre lasciato il limite di reddito Isee che, almeno per i disabili gravissimi, non dovrebbe esistere. Ricordo che solo nelle Asst di Cremona e di Crema, nell’anno 2019, sono diventati 233 i fruitori della Misura B1 per disabili gravissimi e che di questi 117 sono minori. La questione non finisce certamente qui, a partire da una revisione dei criteri di accesso, anche per quanto riguarda la misura B2, perché i disabili e le loro famiglie meritano tutta l’attenzione della Regione”.

Critico il parere di Marco degli Angeli (M5S): "Avevamo chiesto un confronto, invece abbiamo assistito a un comizio dell’assessore Bolognini. I fondi annunciati nei giorni scorsi dall’assessorato derivano dal fondo sanitario regionale e dovranno essere quindi spesi in voucher, uno strumento che l’anno scorso, purtroppo, non ha funzionato nel sostegno e nell’assistenza alle persone disabili, inoltre viene mantenuto il criterio dell’Isee per l’accesso ai fondi. Attendiamo nelle prossime ore la delibera per fare tutti gli approfondimenti del caso è per capire anche come verranno modulati i contributi e i criteri di accesso. Dopo la delibera di dicembre ci auguriamo che Bolognini e la Lombardia non pasticcino ancora: le persone che hanno bisogno di assistenza vanno trattate come cittadini di serie A”.