Crema News - Partecipate, Rivolta alla Corte dei conti

Rivolta d'Adda, 12 gennaio 2022

“Vigilare dall’interno sulle partecipate del comune affinché si creino le condizioni per migliorare e non per depauperare il territorio”.

Queste le parole con cui il sindaco Giovanni Sgroi ha spiegato il perché la sua amministrazione abbia deciso, a fine anno di inviare direttamente alla Corte dei Conti, sotto forma di lettera firmata dal sindaco stesso e dalla capogruppo di maggioranza Nicoletta Milanesi, la delibera di consiglio comunale relativa all’approvazione della revisione periodica delle società partecipate dal comune al 31 dicembre 2020. Un modo per dire che Rivolta d’Adda intende far sentire il proprio peso specifico in questi “carrozzoni”, termine che nella discussione in aula è inevitabilmente stato citato e che per Giovanni Sgroi va inteso come “Filiera di presidenze e consigli d’amministrazione, anche a titolo gratuito”.

Il giudizio della nuova amministrazione di centrodestra sulle partecipate è dunque di attesa: nessuno ha parlato di uscire da Scrp come hanno fatto altri Comuni, né pare questo un orientamento futuro, ma la volontà è chiara: essere presenti, farsi sentire e contribuire affinché realtà come queste possano migliorare il servizio al cittadino. Lo ha detto l’assessore al bilancio Mino Melini (“Attenzioniamo ulteriormente queste società per spingerle a fare meglio, perché margini di miglioramento ce ne sono”) e lo hanno ribadito il sindaco (“Vogliamo affermare il peso specifico del nostro 0,10% di azioni cercando di essere presenti il più possibile in una struttura che dà servizi ma che è controversa, di difficile comprensione e a volte non condivisibile in alcuni passaggi”) e la capogruppo di maggioranza Milanesi.

Per la minoranza, che al momento del voto si è astenuta, è intervenuto Fabio Calvi: “Scrp può essere individuata come un carrozzone – ha detto - ma secondo noi ha svolto la sua funzione. La nostra amministrazione ha cercato di aderire a offerte e occasioni che erano più utili per il paese. Ci asteniamo perché non condividiamo pienamente l’invio della lettera alla Corte dei Conti anche se capisco le ragioni per le quali la nuova amministrazione affronta il problema”.