Crema News - Crema - Il marchio Deco Vincenzo Cappelli, Barbara Donarinio e Franco Bordo e il logo

Crema, 20 aprile 2024

(Annalisa Andreini) Un brand tutto cremasco sotto lo sguardo attento del Torrazzo.

E' stato svelato il logo della Deco di Crema davanti a una schiera di rappresentanti delle istituzioni e delle diverse associazioni cittadine e provinciali.

Autori della realizzazione grafica Sergio Pariscenti ed Enrico Malinverni che hanno illustrato, con un pizzico di emozione, il progetto nelle sue finalità dopo gli interventi del sindaco Fabio Bergamaschi e dell’assessore Franco Bordo, il quale ha voluto fortemente questa certificazione. Servirà per legare in modo stretto alcuni prodotti tipici al territorio comunale valorizzandoli con un marchio distintivo. In questo modo avranno visibilità e popolarità, saranno maggiormente attratti dal consumatore e diventeranno più competitivi. Oltre all’opportunità di crescita per aziende commerciali e ristorative la Deco ha in sé un altro grande valore: proteggere le ricette tradizionali. 

Ed ecco svelato il brand davanti agli occhi curiosi con il Torrazzo sullo sfondo e due colori ben evidenti: nero e arancio. 

Adesso, come ha dichiarato l’assessore Bordo, non dovrà essere “lasciato nel cassetto” ma utilizzato in una strategia di marketing territoriale e non solo come presentazione dei prodotti. 

Il primo passo sarà proprio il riconoscimento del salame nobile cremasco plasmando così un’ identità locale.

Tant’è che la festa che sta per iniziare non è solo un evento gastronomico ma include una parte importante della cultura e della bellezza architettonica della città.

“Il salame cremasco quindi potrebbe proprio diventare il pioniere della Deco”, ha evidenziato Riccardo Crotti, presidente di Confagricoltura Lombardia. “E i grandi risultati si fanno quando ci si mette insieme” ha ribadito Andrea Badioni, presidente di Confcommercio. 

Step successivo: l’apertura delle candidature per i cinque membri della commissione operativa che dovrà valutare i prodotti e che potrà anche avvalersi di collaboratori.

“E non sarà facile individuarne i membri - ha sottolineato Fabiano Gerevini della Strada del Gusto cremonese - che dovranno valutare chi lo merita. Anche perché non solo rappresenterà le eccellenze del territorio ma sarà una garanzia per il produttore e soprattutto per il consumatore”. 

Un marchio fondamentale dunque: “C’ è ancora tanto da fare in questa direzione - ha ricordato la giornalista Roberta Schira, gran maestro della Confraternita del Tortello cremasco - perché per esempio, a soli 40 km da Crema, questo piatto della tradizione non è ancora conosciuto, ma siamo sulla giusta via”. “

Da oggi per Crema comincia un percorso - ha concluso Vincenzo Cappelli, presidente della Pro loco - verso un’identità territoriale. E un prodotto ha originalità e qualità proprio quando si inserisce in un territorio”. 

Cominciamo quindi con il salame, che è nato dalla parsimonia delle piccole realtà rurali e sarebbe bello, auspica Cappelli, riprendere in mano la parte enologica di Crema e del Cremasco facendo ritornare in vita un vitigno autoctono del Seicento.