Castelleone, 17 gennaio 2020

Una scrittura originale che prende ispirazione dallo spirito dell’opera di Cervantes, scagliando una volta di più la simbologia di questo ‘mito’ contro la nostra contem-poraneità. Con vesti sgangheratamente complottiste e una spiritualità naif, accompagnato da Sancio, disorientato adepto, il nostro Don intraprende un corpo a corpo disperante e “comico” contro un mondo sempre più virtuale, spinto a trovare l’origine del male nel sistema che lo detiene. Dall’improbabile rifugio in cui si è rintanato, lotta per mantenere intatto il suo pensiero critico coltivando ancora un’idea: l’IDEA. Unica finestra sull’esterno (o su altri interni) una teoria di schermi che s’affaccia su personaggi e mondi annodati, interferenze che spronano i nostri eroi all’Azione, a una qualche azione. E se, nella giostra di pensieri che galoppano progressivamente verso l’inevitabile delirio, le menti malefiche dei giganti delle multinazionali sono il nemico contro cui scagliarsi, l’Amore è ancora il vento che soffia e muove, anche se Dulcinea, intrappolata in una webcam, può svanire dolorosamente per un banale blackout.


UNO SPETTACOLO DA NON PERDERE - DA TEATRO.IT

In Donchisci@tte con Benvenuti e Fresi lo spettatore viene accolto in sala e si accorge subito che non ci sono barriere: il sipario è aperto su una stanza, probabilmente un garage con delle luci al Neon ad intermittenza. Non è il Don Chisciotte dell’immaginario, ne tantomeno una semplice trasposizione in chiave moderna, ma una completa riscrittura dell’opera di Cervantes.

In scena pochi oggetti: una sacca da box, un compressore, una brandina. Niente di strano tranne due armature simil samurai appese alla parete. Benvenuti veste i panni di Don Chisciotte, un pazzoide che vede cospirazioni in ogni azione che si manifesta nel mondo, in quanto la casualità non esiste secondo il suo stesso credo. Il moderno cavaliere non esce mai da quella stanza ma comunica con il mondo tramite il suo Canale Youtube, aiutato da Fresi, il suo scudiero, che si rivelerà poi essere una persona molto importante nella sua vita.

I due personaggi si interrogano sui meccanismi del mondo, sui Social che distruggono le vere emozioni, sui governi che tendono a volere “Zombie” al contrario, ossia vivi fuori e morti dentro. Tra dialoghi surreali, litigate e slanci d’amore, lo spettacolo trasmette molte lezioni di vita; una storia di una profondità incredibile e dalle infinite chiavi di lettura, che spiazzerà chi era arrivato in sala pensando ad un semplice spettacolo comico. Sul palco un esempio di Teatro, con la T maiuscola, sorretto da due prove attoriali di altissimo livello da parte degli attori Alessandro Benvenuti e Stefano Fresi.


Nelle foto, Benvenuti e Fresi