Crema, 20 novembre 2019

C'è in programma questa sera l'annuale raduno in cattedrale delle corali cremasche per la Messa di S. Cecilia, patrona della musica sacra. La festa liturgica sarebbe sabato 22 novembre, ma viene anticipata a questa sera perché il vescovo è libero solo in questa data. I canti, a più voci, vengono eseguiti da tutte le corali, con un coro guida, rappresentato dalla Polifonica della cattedrale F. Cavalli diretta dal maestro Alberto Dossena, accompagnata all'organo dal maestro Luca.Tommaseo; svolge il ruolo di salmista Alberto Legi e dirige i cori, che sono nelle navate, il maestro don Giacomo Carniti. La S. Messa è aperta anche a tutti gli animatori del canto liturgico, come i direttori di coro, gli organisti e ai i cultori della musica sacra. Come canto finale le corali eseguiranno l'inno al beato padre Alfredo Cremonesi, (composto da don Giacomo Carniti, su testo di monsignor Pier Luigi Ferrari) a un mese dalla sua beatificazione.


Il messaggio del vescovo.

«Tirare fuori la voce non vuol dire brandire la voce come un’arma di vittoria e fare piazza pulita tutt’attorno. Ma io non devo risparmiare o trattenere la mia voce: la si trova perdendola. “Tirar fuori la voce” è un’illusione, se Tu, o Signore, non la accogli. La mia voce, in fondo, è un solo grido: vieni, presto!»

(dal Diario di fr. Cristophe Lebreton, monaco trappista e cantore della comunità di Tibhirine, in Algeria)

Fr. Cristophe, con gli altri sei monaci di Tibhirine assassinati il 21 maggio 1996, è uno dei diciannove beati martiri dell’Al- geria, uccisi fra il 1994 e il 1996, uccisi per il loro desiderio di rimanere vicini al popolo algerino, quasi tutto musulmano, durante l’ora drammatica della guerra civile; uccisi per la volontà di essere segno di Cristo e del suo amore, attraverso la solidarietà con quanti erano vittime della violenza e dell’odio. Come tutti i martiri, hanno cantato con la vita e con la morte per Cristo la vittoria dell’amore di Dio sulle forze della violenza e del male.