Crema News - Sentinelle in Duomo

Crema, 10 luglio 2020


Le sentinelle in piedi ritornano. Appuntamento in piazza del Duomo domani sera alle 21.

"In questo fine settimana da Nord a Sud un popolo si alzerà in piedi per dire “No” al liberticida ddl Zan sull’omotransfobia, ora in discussione in Parlamento.

Da Milano a Bari passando per Roma, Napoli e Firenze, cento città diranno “no” a una legge liberticida.

E no all’istituzione di un nuovo reato, quello di omotransfobia, appunto, che non viene definito dal legislatore, lasciando così enormi spazi a interpretazioni e derive liberticide che colpiranno tutti coloro che si esprimeranno pubblicamente in modo non allineato al mainstream.

In caso di approvazione del testo, sarà possibile per chi gestisce una palestra vietare, ad un uomo che “si sente donna”, l’ingresso nello spogliatoio delle donne? Sarà possibile per un genitore chiedere che il figlio non partecipi ad attività scolastiche inerenti temi sensibili sulla sessualità se sono realtà che gravitano nel mondo cosiddetto Lgbt? Sarà ancora possibile per un sacerdote insegnare la visione cristiana del matrimonio? Sarà possibile dire pubblicamente che la pratica dell’utero in affitto è un abominio o dirsi contrari alla legge sulle unioni civili? Per tutte queste domande il ddl sull’omofobia ha una sola risposta, NO.

Ecco perché scendiamo in piazza. Per la libertà di espressione, per la libertà di educazione, per la libertà di stampa, per la libertà di associazione, per la libertà religiosa.

Scenderemo in piazza in silenzio, a distanza di due metri l’uno dall’altro, chi leggendo un libro e chi con un bavaglio sulla bocca, a simboleggiare la portata liberticida di questo progetto e la volontà di zittirci. 

Non risponderemo ad alcuna provocazione poiché siamo in piazza per la libertà di tutti, anche di chi ci contesta e non comprende la portata liberticida di questo testo".


Sentinelle in piedi


Nella foto, una manifestazione delle Sentinelle in piedi in piazza Duomo


“Omofobia” è un termine coniato dallo psicologo George Weinberg, per definire la paura irrazionale, l’intolleranza e l’odio nei confronti delle persone omosessuali da parte della società eterosessista. L'aggiunta del termine trans inserisce nel concetto anche l'intolleranza nei confronti di chi cambia sesso.

Secondo la Cei (confederazione episcopale italiana) si tratta di una legge che non serve perché l’ordinamento giuridico ha già norme che combattono le discriminazioni, anche quelle di genere e pericolosa perché rischia di introdurre un «reato di opinione».

La nuova legge estende alle manifestazioni d’odio fondate sull’omofobia e sulla transfobia i reati già previsti nel codice penale. Gli articoli 604-bis e 604-ter, infatti, già puniscono la propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica o religiosa. L’estensione riguarderà però solo l’istigazione a delinquere e gli atti di violenza e non la propaganda. Si tratta di una modifica piccola ma sostanziale. Se il testo venisse approvato, chi commette reati motivati da «stigma sessuale, in particolar modo nei confronti delle persone omosessuali e transessuali», rischia fino a quattro anni di reclusione.