Crema News - Caglioti e Donatello

Crema, 01 luglio 2022

Se non ci fosse stato Donatello (Firenze 1386 circa - 1466), forse non ci sarebbero stati neanche Leonardo, Michelangelo e Raffaello. Se non ci fosse stato Donatello, forse non avremmo avuto il Rinascimento. Sembra una teoria un po’ azzardata ma è innegabile che il primo Rinascimento sorse grazie alle sculture di Donatello, capaci di modificare per sempre il modo di ritrarre il soggetto: non più icona immobile ma persona reale, intrappolata e nello stesso tempo sprigiona dal marmo, dal bronzo o dal legno. Donatello è fra tutti gli artisti del Rinascimento quello che prima e più profondamente di ogni altro ha sentito che la forma non è bella per sé stessa, ma per i sentimenti che rivela, così che non bastano all’arte la padronanza completa del mestiere, la suprema precisione dell’occhio e della mano, ma è necessaria l’espressione di uno stato d’animo. Con

Donatello. Il Rinascimento, il curatore Francesco Caglioti, il più grande studioso al mondo di Donatello, ricostruisce lo straordinario percorso di questo maestro, mirando ad allargare la riflessione su di lui nel tempo e nello spazio, nei materiali, nelle tecniche e nei generi, e ad abbracciare finalmente le vaste dimensioni dell’universo dell’artista.

Francesco Caglioti è ordinario di storia dell’arte medievale presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. Le sue ricerche e pubblicazioni riguardano l’arte italiana dal tardo Duecento sino al primo Seicento in molti centri maggiori (Firenze, Siena, Lucca, Bologna, Milano, Padova, Venezia, Roma, Napoli, Messina, Palermo), con speciale attenzione alla scultura monumentale del Rinascimento. 



Nella foto, Francesco Caglioti